FIRENZE – ‘Yōkai. Mostri, spiriti e altre inquietudini nelle stampe giapponesi’: questa la mostra in programma dal 13 giugno al 3 novembre al Museo degli Innocenti. L’esposizione, curata da Paola Scrolavezza e Eddy Wertheim, ospita centinaia di opere tra xilografie policrome, libri rari, maschere, armi ed armature.
Ad aprire l’esposizione una sala immersiva che fa rivivere al visitatore l’esperienza della più leggendaria prova di coraggio dei samurai, il rituale delle 100 candele: iniziava dopo l’ora del tramonto e vedeva i samurai riunirsi in una stanza illuminata dalla luce di cento candele. Ognuno di loro doveva raccontare ai compagni una storia popolata di yokai, i mostri giapponesi appunto, con l’obiettivo di testare il loro coraggio spaventandoli a morte. Al termine della storia, chi l’aveva narrata doveva alzarsi, spegnere la candela di una lanterna, prendere uno specchio e specchiarsi nell’angolo più lontano dagli altri. Allo stesso modo i visitatori faranno il loro ingresso in una stanza totalmente buia, illuminata soltanto dalla fioca luce di cento candele che, con un gioco di specchi sembreranno moltiplicarsi e proietteranno sui loro volti rosse ombre tremolanti.
All’interno della mostra è presente poi una selezione di stampe di maestri quali Utagawa Kuniyoshi (1798-1861) e Utagawa Toyokuni III (1786-1865). L’esposizione si avvale anche della collaborazione del Museo Stibbert di Firenze che ha concesso in prestito due armature samurai, elmi e antiche spade tachi, lunghe e incurvate, usate principalmente dalla nobiltà a cavallo.