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FIRENZE – Si avvia a superare le 200 ore lo sciopero della fame che tre operai hanno avviato martedì scorso, senza che nessuna novità di rilievo emerga sul fronte della vertenza e delle richieste avanzate alla politica, in primis la legge regionale per la creazione di un consorzio pubblico che possa proporsi come soggetto in grado giocare un ruolo (o comunque partecipare) nel rilevare e rilanciare lo stabilimento. “Stiamo bene, andiamo avanti, continuiamo questa lotta che ci aiuta a misurare il cinismo e la mancanza di risposte” spiega Dario Salvetti, uno dei tre operai in sciopero della fame: “In settimana – aggiunge – sono previste riunioni di vario tipo, ma di spesso questi incontri producono altri rinvii, quindi rimaniamo in questo limbo in cui ci dichiariamo sotto ricatto: se denunciamo la pochezza di questi incontri c’è un mondo pronto a farci passar per ingrati, se attendiamo il tempo passa e fa sfumare ogni possibilità. Vediamo fino dove hanno il coraggi di portarci”. “Ci hanno messo in una condizione per cui siamo di fronte ad uno sciopero della vita, e lo sciopero della fame è solo una parte .”
Intanto non si fermano le manifestazioni di vicinanza e solidarietà da parte della società civile nei confronti: in tanti passano dal “presidio tendato” permanente piantato da giorni in piazza Indipendenza, dove stasera a partire daale 19,30 si farà il punto della situazione e ci sarà un concerto gratuito della Bandabardò (ore 21). E venerdì pomeriggio dalle 17,30 una manifestazione-corteo di solidarietà “scenderà” dalla basilica monumentale che è il simbolo della spiritualità fiorentina: l’iniziativa, promossa tra gli altri l’abate di San Miniato Bernardo Gianni, dalla Comunità di base dell’Isolotto e dalla Comunità delle Piagge, attraverserà le strade del centro er raggiungere il presidio di piazza Indipendenza.