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Funaro 10062024
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Schmidt 10062024
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Saccardi 1006204
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Del Re 10062024
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Palagi 10062024
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FIRENZE – Ci vorranno altre due settimane per sapere chi sarà il sindaco (o la sindaca) di Firenze: a decidere il prossimo inquilino di Palazzo Vecchio sarà il ballottaggio tra Sara Funaro, candidata del centrosinistra (Lista Funaro Sindaca, Pd, AVS, +Europa, Azione, Centro e Anima) e Eike Schmidt, candidato del centrodestra (Lista Schmidt, FdI, Lega, FI), che si terrà domenica 23 e lunedì 24 giugno (festa del santo patrono per Firenze).
Una battaglia per la conquista del voto dei cittadini che riparte daccapo, ma sulla base dei dati del primo turno che a spoglio ultimato ha decretato un 43,17% dei consensi all’assessora uscente Funaro contro il 32, 86% del rivale Schmidt – oltre 10 punti di distacco (e 18.661 voti) quindi, un margine più ampio rispetto alle attese della vigilia. E anche un risultato che ridimensiona rispetto ai sondaggi pre-elettorali anche le “terze forze” – Stefania Saccardi (Italia Viva) e la sua lista “Al Centro” e Cecilia Del re (Firenze Democratica) – e le loro aspirazioni a giocare il ruolo di “ago della bilancia” tra i due contendenti. Non a caso infatti, questi ultimi, nelle prime dichiarazioni hanno parlato della necessità di parare ai “cittadini” senza fare alcun riferimento alle altre “forze politiche”. Segno che – a meno di sorprese – non non sembrano intenzionati a prendere in considerazione l’idea di alleanze, né tantomeno di formali “apparentamenti” in vista del secondo turno.
La prima a parlare è ieri è stata Sara Funaro, che a metà pomeriggio con circa un terzo delle sezioni scrutinate e un dato che appariva già consolidato, ha definito il suo 43% “straordinario rispetto alle aspettative”, per poi rilanciare subito la sfida del 23.34 giugno: “Ora si deve tirare una riga e ripartire da zero”, “senza dare nulla per scontato”. “La sfida è tra la destra peggiore, pericolosa, di Eike Schmidt e la possibilità per Firenze di avere la prima sindaca di centrosinistra. credo che Firenze sia pronta” ha detto. E a chi gli chiedeva se avrebbe cercato una ricomposizione del centro-sinistra ha riposto laconicamente: “La mia intenzione è quella di parlare ai fiorentini e agli elettori”
Stesso concetto che ha espresso anche Eike Schmidt, che si è presentato al comitato elettorale solo in serata, al termine di una giornata in cui la totale assenza di rappresentanti del centrodestra fiorentino – unico a parlare, ironia della sorte, l’ex Pd e ora capolista della Lista Schmidt, Paolo Bambagioni – ha tradito plasticamente la delusione per un risultato che ci si aspettava diverso, sia in termini di percentuali che di distacco. “Cerco di convincere i fiorentini, non altre forze politiche” ha detto l’ex direttore degli Uffiz, che ha ostentato ottimismo per il ballottaggio, ricordando alcuni precedenti storici di “ribaltone” elettorale al secondo turno, dalla prima vittoria di Ghinelli ad Arezzo al successo di Tomasi a Pistoia.
Non ha nascosto la delusione invece Stefania Saccardi, candidata di Italia Viva: il suo 7,29% è risultato ben al disotto dell’11/12% che gli accoravano i sondaggi realizzati 20 giorni prima del voto. Un risultato su cui ha pesato ha spiegato, la vicepresidente regionale, in senso negativo proprio la pubblicazione dei sondaggi, l’appello al voto utile, la paura della destra nelle Elezioni Europee che ha ricompattato i consensi sul Pd. E sul ballottaggio aggiunge: “Rimaniamo aperti al dialogo, il nostro campo di appartenenza è chiaro, ma non mi pare che ci sia tutta questa fretta di venire a parlare con noi….”.
Soddisfatta invece Cecilia Del Re, di aver raggiunto il 6,21: “Siamo nati solo 5 mesi fa” ricorda e promette: “E’ solo l’inizio”. Non senza però ricordare come il secondo turno arriva a causa delle divisioni nel centro sinistra e nel PD, che “non ha voluto fare le primarie” con le quali il ballottaggio si sarebbe evitato e che “non ha voluto parlare di un progetto di città e mettere in discussione alcune scelte per interpretare bisogni e necessità di Firenze”. E su possibili alleanze? “Vedremo nei prossimi giorni” taglia corto.
Sotto le aspettative il risultato di Dmitrij Palagi, candidato della sinistra: con il 5,4% non riesce a bissare il 7,5% ottenuto 5 anni fa dalle sinistre con Antonella Bundu, mentre le liste in suo appoggio subiscono la concorrenza di Alleanza Verdi Sinistra, alleata di Funaro (5,4% e 9.200 voti). Ai microfoni dii Novaradio, Palagi non nasconde “un po’ di amarezza” per un risultato che risente “del buon risultato di AVS alle Europee, della rottura tra PD e IV” anche se “l’area di alternativa a sinistra dimostra di esistere e essere presente in città. Al ballottaggio, Palagi ribadisce la posizione di opposizione ad entrambi gli schieramenti: “Funaro sembra far capire che non procederà ad apparentamenti, ma è un ambito che non ci interessa, ma capire se nei prossim 5 anni sesui servizi essenziali, la trasparenza, i servizi sociali registrerà un effettivo spostamento a sinistra”.