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Europee, Pd primo partito davanti a FdI. Exploit della sinistra, giù M5s. Delude anche Italia Viva – ASCOLTA

today10/06/2024

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    Diego Blasi, portavoce segreteria Pd Toscana, 10 giugno 2024

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    Andrea Quartini, deputato M5s, 10 giugno 2024

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    Dario Danti, segr. SI Toscana, 10 giugno 2024

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FIRENZE – Il voto delle europee in Toscana fotografa il Pd come prima forza politica nella regione, con il 31,91% e 527.265 voti, in calo rispetto ai 622.934 (pari al 33,31%) dell’analoga tornata del 2019, ma migliorando rispetto alle politiche del 2022, quando al Senato, miglior risultato, spuntò 495.529 voti (il 26,4%). Al secondo posto Fdi con il 27,42% e 453.198 preferenze, che compie un vero balzo in avanti rispetto alle precedenti europee. Nel 2019 il partito di Giorgia Meloni ottenne 92.233 voti, attestandosi 4,93%, e oggi compie un ‘effetto sostituzione’ rispetto alla Lega che nel 2019 ‘volò’ 588.727 voti (il 31,48%) mentre oggi il Carroccio si ferma al 6,21% con 102.595 preferenze (in linea con le 123.321 alla Camera delle politiche), trainate dal generale Roberto Vannacci, votato da 37.028 elettori. Leggera flessione per Fdi rispetto alle politiche 2022 quando, alla Camera, ottenne 487.339 voti (26%).

“A livello nazionale il Pd è tornato ad essere centrale nel centrosinistra, e alternativa nel paese al centrodestra. I dati in Toscana dicono che il Pd non solo è prima forza ma forza trainante alle amministrative” commenta stamani a Novaradio Diego Blasi, della segreteria Pd Toscana, sottolineando l’esperimento di Prato con un centrosinistra allargato a sinistra e M5s. In Toscana, ammette Blasi ” a destra FdI tiene il punto in Toscana, ma si tratta di un travaso di  voti” da Lega e FI, mentre a livello europeo: “La destra è forte in Europa, una richiesta di protezione e regressione, e il tema che i partiti di governo ne escono ammaccati. Il Pd regge meglio nella famiglia del PSE, ma è necessario una vera identità e una proposta politica anche radicale nei contenuti, perché la realtà è radicale”

Terza forza politica nella regione è M5s che spunta l’8,2% e 135.775 voti, uscendo fortemente ridimensionato rispetto al 2019, quando ottenne 237.109 preferenze, pari al 12,68%. In calo anche rispetto alle politiche: 212.103 preferenze al Senato (11,3%). Con 124.800 voti, pari al 7,55%. “Un risultato deludente – commenta a Novaradio Andrea Quartini, parlamentare toscano M5s – sapevamo che ci sarebbe stata una sofferenza di voti, tendenzialmente alle europee siamo sempre scesi rispetto alle politiche. Ci sono alcune forze politiche che hanno drenato voti: sul tema pace si sono mobilitate molto anche altre forze politiche” aggiunge, spiegando che può aver pesato anche la personalizzazione della sfida Meloni-Schlein: “Siamo nel campo progressista, c’è stata una polarizzazione” ha detto, dicendosi però sicuro che questo non renda più difficile il dialogo con il PD: “Questo ci induce a pensare che un fronte progressista può avere un ruolo importante per creare un’alternativa credibile alla destra”.

Avs è la quarta forza nella regione (in aumento rispetto alle politiche dove alla Camera registrò 92.584 voti e il 4,9%), seguita da Forza Italia al 6,28% e 103.720 preferenze. “Avevamo dei candidati che erano programmi viventi, da Ilaria Salis a Mimmo Lucano” a livello nazionale o “Ignazio Marino e Marilena Grassadonia” nella circoscrizione Centro, rivendica Dario Danti, segretario Sinistra Italiana della Toscana: “Torna con forza una proposta politica credibile che darà un contributo alle amministrative”. E in prospettiva regionale sottolinea come “il Terzo Polo a livello europeo si è sfasciato e consegnato all’irrilevanza politica”, e rilancia la necessità di un “campo progressista, aperto, largo, giusto, chiamatelo come vi pare” ma che parta da “PD, Alleanza Verdi Sinistra e M5s, questo è il nucleo vincente aperto a esperienze civiche e moderate”.

Sopra la soglia di sbarramento in Toscana Iv e +Europa con gli Stati Uniti d’Europa che si attestano al 4,8%, che invece falliscono a livello nazionale nel superamento della soglia di sbarramento per i seggi del  4%. “Niente, è andata male. Purtroppo la lista Stati Uniti d’Europa è rimasta fuori per pochissimo dal Parlamento europeo” ha commentato il leader IV Matteo Renzi, che però ribadisce: “Sono molto convinto che fosse giusto fare questa proposta, in questo momento: al mondo impazzito di oggi servono gli Stati Uniti d’Europa ed è stato bello affermare le ragioni di un sogno controcorrente” aggiungendo che “sul risultato italiano pesa l’assurda rottura del Terzo Polo: potevamo avere sette parlamentari europei riformisti, insieme. E invece sono zero. Che follia”.

Exploit per Pace terra dignità, che alla sua prima prova elettorale spunta il 3% con 49.536 preferenze, attestandosi sopra Azione che si ferma al 2,81% e 46.375 voti. ‘Campionessa’ di preferenze, ne ha ottenute 125.560, è Giorgia Meloni, mentre il secondo candidato più votato è il sindaco uscente di Firenze Dario Nardella a quota 60.436, che supera anche le 50.458 preferenze ottenute dalla segreteria Dem Elly Schlein.

Scritto da: Redazione Novaradio


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