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FIRENZE – Tiene banco ormai da giorni il botta e risposta sui 66 milioni promessi dalla premier Meloni come fondi per il “ristoro” dei danni patiti da cittadini e imprese travolti dalle acque dei torrenti in piena che nel novembre scorso hanno travolto persone e cose (8 morti e miliardi di danni) dalla piana fiorentina fino a Pistoia. “I fondi sono nella disponibilità del Commissario” ha assicurato ieri il braccio destro della premer, Giovanni Donzelli. “Manca il decreto attuativo” lamentava il commissario Eugenio Giani. “Falso, Giani avrebbe potuto chiedere l’anticipo dei fondi” la replica del centrodestra toscano. “Sono comunque briciole rispetto ai 2 miliardi e rotti di danni” la controreplica del Pd.
Nel mezzo, ad aspettare da 7 mesi, sono gli alluvionati della Piana: centinaia di famiglie aspettano ancora i vedere i soldi promessi per ristrutturare le proprie case e le proprie attività economiche, e che pochi giorni hanno messo assieme un corteo di alcune migliaia di persone che si è mosso fino ad arrivare sotto le finestre della regione per chiedere risposte: “Questo teatrino della politica non ci interessa – tuona Luca Ballerini, del Comitato degli alluvionati di Campi Bisenzio – nella nostra città ci sono ancora centinaia di persone fuori casa. I soldi servono ora, perché è ora che vanno fatti i lavori di ristrutturazione”. Che sia colpa di governo, Regione, o commissario, poco importa, insomma: “L’importante è che arrivino risposte concrete, rapide e non burocratiche: neppure il sindaco di Campi sa dirci a chi rivolgerci”.