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FIRENZE – Un patto per l’affitto sostenibile tra proprietari, affittuari, associazioni e Comuni e un Osservatorio che monitori il fenomeno; un’Agenzia sociale della Casa che garantisca locazioni trasparenti e sostenibili e Commissioni per i disagio abitativo per prevenire gli sfratti. E ancora, più risorse dei Comuni da destinare a contributo affitto, rilancio dell’edilizia pubblica e del social housing, e investimenti per la creazione di studentati pubblici.
Sono alcuni dei punti del “decalogo” di proposta elaborato congiuntamente da un gruppo di 20 soggetti, tra sindacati confederali e di settore, associazioni inquilini come Sunia, Sicet e Uniat, enti del terzo settore come Caritas e ong come Oxfam, e sottoposto come proposta alle istituzioni locali, così come alle forze politiche che su questi temi su stanno sfidando in campagna elettorale a Firenze, Scandicci, Empoli, Bagno a Ripoli, Signa, Lastra a Signa, Montelupo, San Casciano, e in molti comuni del Mugello.
Il tema dell’emergenza casa è sempre più diffuso e impattante e non più solo questione del capoluogo. Il fenomeno del disagio abitativo, ossia delle famiglie che spendono oltre il 50% del reddito per l’affitto, coinvolge 45 mila famiglie nell’area metropolitana: 20 mila famiglie solo a Firenze, 6.000 ad Empoli, 5.000 a Campi Bisenzio e 4.000 a Sesto Fiorentino. Se Firenze, è stato ricordato, è la città con il più alto costo al metro quadro di affitti in Italia 800 euro per un monolocale, 100 per un trilocale), la seconda città è Sesto, e la terza Scandicci. Segno, questo, che la “bolla” del caro affitti ha effetti diretti effetti anche sull’hinterland. Sul fronte sfratti, da inizio 2024 si contano 50 convalide al mese, il 95% per morosità. Su Firenze, la previsione è di 120 sfratti con forza pubblica al mese, 2.400 nell’arco del 2024.
“In centro a Firenze i prezzi sono inaccessibili, e i lavoratori cercano fuori città, ma sempre più spesso sono costretti a rinunciare al lavoro per i costi di affitto e bollette” dice Erika Caparrini, Cisl Firenze-Prato. “Manca una politica per la casa, mancano risorse per contributi affitti e investimenti per le case popolari, mentre Firenze si avvia ad essere la città più cara d’Italia” sintetizza Laura Grandi, Sunia Firenze.