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Primavera Sound 2024: i consigli de “Le Selezioni” // Giorno 1

today30/05/2024

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L’edizione 2024 del Primavera Sound di Barcellona è ufficialmente iniziata, e noi di Novaradio Città Futura saremo lì a raccontarla per voi. 

Per tutti coloro che seguono Le Selezioni Musicali del Martedì non sarà una novità, ma ci è sembrato opportuno stilare una lista di nomi che non dovreste assolutamente perdervi.

Ecco quindi una selezione (è il caso di dirlo) di band e artisti, divisi per le 3 giornate principali (30-31 maggio e 1° giugno), che consigliamo per chi sarà lì al festival.

 

Giovedì 30 maggio

 

FREDDIE GIBBS & MADLIB: Piñata 10  – Estrella Damm stage, 19:45

La storia di Freddie Gibbs, rapper originario di Gary, Indiana, che ama farsi conoscere anche come Freddie Kane, incarna in tutto e per tutto l’esempio di “seconda chance”: messo sotto contratto dalla gigantesca label Interscope nel 2006, registra un LP di debutto, mai pubblicato. Lascia l’etichetta poco dopo, in seguito a un “rimpasto” nei quadri dirigenziali dell’etichetta, e il disco viene perduto. Fast forward al 2014, come nei film: Freddie si sta esibendo in un negozio di dischi a Williamsburg (il quartiere hip per eccellenza di New York). Quello che doveva essere un tranquillo in store si trasforma in una violenta sparatoria: un uomo fa fuoco da una macchina parcheggiata lì vicino, e colpisce il rapper che, fortunatamente, sopravvive dopo una corsa all’ospedale.

Freddie stava promuovendo l’album Piñata, prodotto dall’eclettico e leggendario beatmaker Madlib; un instant classic che mette sulla mappa il duo e consacra Gibbs come uno degli MC di punta della sua generazione.

Dopo la sparatoria, l’uomo viene individuato ma non è chiaro il suo movente. Freddie dichiara: “They tried to kill me, but I’m still alive”. Dieci anni dopo, al Primavera Sound, Freddie Gibbs e Madlib celebrano la legacy di uno dei dischi più importanti dell’hip hop contemporaneo.

Freddie’s still alive, ed è qui per raccontarcelo. 

Un featuring memorabile: Danny Brown su High.

Duster  – Steve Albini stage, 23:00

Prima di parlare della band una piccola premessa: quello che storicamente era noto come Adidas Originals stage, in genere destinato a band emergenti, o legate al punk, al metal, all’industrial, cambia quest’anno ragione sociale per omaggiare Steve Albini, produttore ed ingegnere del suono, recentemente scomparso all’età di 61 anni. Albini, come qualcuno saprà, era il frontman e chitarrista del trio noise/post-hardcore Shellac, band che faceva tappa fissa al Primavera (una maglia commemorativa dei 20 anni di festival recitava una cosa del tipo: “Il Primavera Sound è gli Shellac + altre 300 band”). Ritengo questo un gesto di estrema riconoscenza e un modo affettuoso e bello per ricordare un grandissimo della musica. Sarà simbolico, con questo palco, omaggiare Steve con band accomunate dallo stesso spirito che permeava i suoi Electrical Audio studios di Chicago: feedback, elettricità pura, distorsioni e zero compromessi.

Duster, oscura formazione californiana formatasi al tramonto degli anni Ottanta, e attiva fino ai primi Duemila, non fanno eccezione: sebbene il loro sound, psichedelico e dalla pasta sonora lo-fi, sia all’apparenza dimesso e notturno, esplode talvolta in sferzate elettriche possenti. È, ad ogni modo, guitar music: qualcosa che erroneamente credevamo appannaggio dei vecchi volponi (come il sottoscritto) che ogni anno “invadono” pacificamente il Parc del Fòrum, ma che sembra (sorprendentemente) avere una notevole risonanza con la generazione Z. I Duster, da band per appassionati e ricercatori quale erano, si sono trasformati in una sensazione di Tik Tok: i loro brani esprimono un senso di quiete che porta però con sé un’irrequietezza sottocutanea; brani che, in effetti, sembrano raccontare perfettamente i moti d’animo giovanili.

Un discoStratosphere, del 1998.

The Armed  – Plenitude stage, 02:15

Il Primavera è un festival orgogliosamente mediterraneo: il mare è una costante del panorama che costeggia i palchi e l’area del Fòrum, e risplende di luce ammaliante durante il tramonto. Ma è anche un festival che si protrae ben oltre la magic hour, fin dentro la notte più profonda. Per i neofiti, quindi, ci sarà una certa sorpresa (o sgomento, se si supera una certa soglia d’età), nel notare che molti dei propri artisti preferiti si esibiscono in orari da rave party.

Per il sottoscritto non è un male assoluto e anzi, credo che si crei un’alchimia particolare, soprattutto in certi slot di tempo, in specifici palchi: l’atmosfera cambia, attorno non è raro imbattersi in facce stanche, provate da una giornata lunga e dispendiosa, ma è altrettanto facile trovare stoici avventori in cerca di qualche ultimo brivido notturno, prima di dirottare verso la branda.

Se avrete ancora gambe e fiato attorno alle 2, I The Armed da Detroit sono la scelta ideale. Araldi di uno spaventoso quanto affascinante ibrido tra l’hardcore più massimalista e violento (Converge ma anche Atari Teenage Riot i nomi che vengono in mente) e l’industrial che incarna lo spirito della città di provenienza (The Motor City, casa di grandi formazioni iconoclaste del passato quali Stooges e MC5, ma anche della techno più martellante), i The Armed si sono proposti come una delle attrazioni più luminose e rare della scena estrema internazionale. La loro proposta fonde vari stili, come detto, che poggiano su un concept sofisticato, a metà tra performance artistica (corpi scolpiti, visual da mal di testa che attingono da videogame, tv spazzatura, cinema body-horror alla Cronenberg e VHS di aerobica anni ’80)  e vera e propria setta massonico-carbonara: hanno una delle fanbase più attive e “osservanti” su blog come Reddit (in cui le teorie e i misteri riguardo all’identità di alcuni membri si rincorrono), e spesso lanciano i propri singoli con vere e proprie campagne di guerrilla marketing. I loro live sono una bella busta di adrenalina liquida, e trovo appropriato (e in parte ironico) che la loro performance si terrà in un palco sponsorizzato da un’azienda che smercia energia.

Un videoclipSport of Form, in cui appare l’icona Iggy Pop.

Tommaso Bonaiuti 

>> Ascolta le puntate de “Le Selezioni Musicali del Martedì” <<

Scritto da: Redazione Novaradio


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