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Dario Furnari Usb
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Alessandro Nannini Cobas
FIRENZE – Un corteo dalle 10 di mattina dal cantiere Esselunga di via Mariti, teatro dell’incidente del 16 febbraio scorso, fino a piazza Dalmazia dove si terrà un’assemblea pubblica: è l’iniziativa annunciata per il 1 maggio a Firenze dal coordinamento ‘Ogni giorno il Primo maggio’, che riunisce le sigle del sindacalismo di base e altri movimenti come il Collettivo di Fabbrica Gkn e l’Assemblea 16 febbraio. Al centro delle rivendicazioni il tema delle morti sul lavoro e dei subappalti, ma anche il diritto alla casa, lo stop alle guerre e alla legge Bossi-Fini sull’immigrazione.
“Noi contestiamo il sistema degli appalti voluto dal governo Meloni, perché oggi si muore quotidianamente, è una strage che quotidianamente vede lavoratrici e lavoratori uscire di casa e non fare ritorno perché si muore per il profitto”, accusa Dario Furnari (Usb Firenze). “L’unica cosa che andrebbe a colpire i padroni sarebbe l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro”, sottolinea Alessandro Nannini (Cobas). Ivan Maddaloni (Cub), osserva che la ricorrenza dell’1 maggio, “ormai è stata snaturata anche per colpa dei grandi sindacati confederali, banalizzata come data di divertimento o per invitare le persone a gite fuori porta: oggi, con uno sfruttamento dilagante e con questa strage continua sul lavoro, crediamo sia importantissimo recuperare questa data come data di mobilitazione”. Debora Landi (Assemblea 16 febbraio) sottolinea che in via Mariti “la gente non voleva una speculazione immobiliare, prima appartamenti per affitti turistici di lusso e poi il supermercato Esselunga” ma “la gente qui vuole un parco”.