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FIRENZE – Un ‘ortofrutteto solidale’, con 120 alberi piantati, nel carcere fiorentino di Sollicciano, che coinvolgerà i detenuti nella cura e manutenzione delle piante. Il progetto, inaugurato ieri, vede il carcere fiorentino come prima sperimentazione di un’esperienza pilota a livello nazionale, realizzato con il sostegno di Estra e che fa parte della campagna OrtoFrutteto solidale diffuso promossa da AzzeroCo2 e Legambiente. “Un progetto innovativo, siamo fieri che sia proprio Sollicciani a fare da apripista per un progetto che può offrire ai reclusi non solo un’attività intra-carceraria ma anche un possibile sbocco professionale” spiega Fausto Ferruzza, presidente Legambiente Toscana.
L’iniziativa, oltre a produrre effetti positivi da un punto di vista ambientale, avrà importanti ricadute socio-educative. I detenuti impiegati nel giardinaggio sono coinvolti nelle attività di messa a dimora delle 120 piante da frutto sotto la guida del responsabile del verde del carcere. A loro è stata inoltre affidata la cura e manutenzione degli alberi, al fine di acquisire competenze che potranno impiegare in futuro, ma anche per sensibilizzarli sulle tematiche ambientali incentivando una maggiore attenzione alla sostenibilità.
L’esperienza maturata con la cura del frutteto sarà quindi utile per supportare il reinserimento nella società dei detenuti al termine del percorso presso la struttura. Inoltre, i frutti raccolti potranno essere consumati direttamente all’interno della struttura e tra le progettualità potrebbe rientrare anche la realizzazione di marmellate da frutta da parte degli studenti che frequentano l’istituto di scuola superiore alberghiero all’interno della casa circondariale.