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FIRENZE – Delle centinaia di migliaia di persone che ogni anno arrivano in Europa lungo le rotte migratorie, al termine di viaggi lunghi e drammatici, il 10% è costituito da minori stranieri non accompagnati. In Italia sono ormai 20 mila. Ogni giorno ne scompaiono 12: in fuga verso l’estero, finiti nelle reti dello sfruttamento o attratti dalla criminalità comune e organizzata. Gli altri soggiornano in Centri che appaiono sempre meno adatti ad accoglierli in sicurezza, a offrire loro una prospettiva di crescita e integrazione, e così si riorganizzano in “bande di pari” e diventano un problema sociale di ordine pubblico. A Firenze sono ormai stabilente 5/600 e per stessa ammissione del Comune rappresentano un’ “emergenza”.
Ma perché tanti minori soli intraprendono i viaggi della speranza? Cosa cercano e cosa trovano in Europa? Del fenomeno dei minori migranti, della sua origine e evoluzione, delle cause che ne hanno fatto un problema politico e sociale e di quello che potrebbe succedere alla luce delle nuove leggi europee si discuterà domani pomeriggio, con la presentazione del libro “Perdersi in Europa senza Famiglia”, “capitolo” italiano di un più ampio progetto attivato da un gruppo di giornalismo investigativo europeo dal titolo “Lost in Europe”. A parlarne ci sarà la giornalista Cecilia Ferrara, co-autrice del volume on Angela Gennaro, che ne discuterà tra gli altri con la presidente di Nosotras Isabella Mancini e con iirettrice de L’Altro diritto ODV-Centro di Documentazione su carcere, devianza, marginalità e governo delle migrazioni (presso la Casa delle Donne, complesso delle Murate, dalle 16,30). “Le cause del problema della gestione dei minori vanno ricercate in una legislazione e una gestione che, in Italia come in Europa, sempre più ha deciso di trattarli come cittadini di serie B a dispetto delle leggi e Convenzioni internazionali” spiega Cecilia Ferrara stamani ai microfoni di Novaradio – e il nuovo Patto per la migrazione e l’asilo votato ieri dal Parlamento Ue, a partire dall’introduzione del controllo biometrico per i maggiori di 6 anni, rischia di peggiorare le cose”.