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TOSCANA – A poche ore dall’apertura, domani al Tribunale di Firenze, dell’udienza preliminare sull’inchiesta Keu” sullo smaltimento illecito degli scarti delle lavorazioni conciarie in 13 siti sparsi per la Regione – 26 indagati e 4 società coinvolte nelle indagini, tra cui anche i vertici dell’Assoconcia, e politici – arriva la notizia che il Comune di Santa Croce sull’Arno (PI), la cui sindaca Giulia Deidda è indagata, ha deciso di non costituirsi parte civile, dato che “non risulta aver subito danni materiali come conseguenza dei reati contestati agli imputati e dalle indagini non sono stati identificati siti potenzialmente contaminati sul territorio comunale”. La decisione, presa dalla giunta comunale con un voto cui non ha preso parte la sindaca, ma non ha mancato di suscitare immediate reazioni.
“Dal punto di vista forale è tutto ineccepibile” osserva Samuela Marconcini, dell’Assemblea No Keu di Empoli, che osserva però come la vicenda Keu investa il distretto conciario di cui il Comune di Santa Croce è il simbolo stesso, segnalando di contro come invece il Comune di Empoli e quello aretino di Bucine hanno annunciato già di voler essere parte di processo: “Sorprende poi l’atteggiamento del Pd, cui fanno parte tutti gli esponenti politici coinvolti, che non ha detto mai una parola”. L’Assemblea, costituitasi solo dopo lo scoppio dell’inchiesta e le notizie della presunta contaminazione con il keu delle terre usate per realizzare il substrato della Strada Regionale 429 che collega Empoli con Poggibonsi, non potrà essere ammessa come parte civile, ma prosegue la sua opera di sensibilizzazione e sorveglianza sui rischi connessi alla contaminazione del keu, e di stimolo alle istituzioni in vista delle bonifiche: “Nelle scorse settimane erano emerse notizie di una possibile contaminazione da Keu delle falde acquifere sotterranee, che il Comune di Empoli ha invece formalmente smentito. Il procuratore antimafia Squillace Greco ha però detto che questa contaminazione c’è nella zona di Santa Croce, per cui non siamo tranquilli. Così come su fronte delle bonifiche: l’allacciamento all’acquedotto pubblico dei residenti lungo la SR429 è stato un atto positivo ma dovuto, e i monitoraggi trimestrali proseguono, ma nonostante i fondi promessi la bonifica della non è iniziate”. Il “cerottone” composto dai teli di plastica protettiva stesi lungo gli argini della strada rimangono lì. Anzi il timore è un altro: dato la strada è stata realizzata molto recentemente, che nessuno abbia la reale volontà di rifare ex novo il tratto di strada contaminato ma solo interventi di contenimento