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TOSCANA -Il Consiglio regionale svolgerà il 15 aprile prossimo una seduta speciale dedicata alla vicenda del Centro per la disforia di genere che è stata oggetto di una furibonda polemica a seguito delle notizie diffuse sulla relazione della ispezione dei giorni scorsi, mentre è stata rigettata la mozione del centrodestra che chiedeva la sospensione del Centro e le dimissioni dell’assessore Bezzini e dei vertici sanitari interessati. “Faremo i correttivi che ci chiede il Ministero e li faremo nei tempi previsti, ma la relazione degli ispettori chiede interventi correttivi e migliorativi non mette assolutamente in discussione i capisaldi dell’attività” di un Centro “che ha un valore nazionale, che lavorato per 5 anni e non è mai stato contestato”. Così l’assessore Bezzini ai microfoni di Novaradio, confermando che l’attività va avanti, con la predisposizione di un piano di correttivi entro 30 giorni. “Il punto sostanziale è quello dell’assenza del neuropischiatra infantile, ma a Careggi non è vero che manca, perché nell’equipe multidisciplinare che valuta i casi c’è anche un neuropsichiatra. Gli ispettori chiedono anche che visiti tutti i soggetti ed è quel che si provvederà a fare, assicura Bezzini. Un punto su cui forse sono state le stesse direttive Aifa ad aver ingenerato un errore: “Gli stessi ispettori che scrivono come siano le stesse direttive Aifa sull’uso off label della tripotorelina a poter aver indotto in errore, perché non specifica se l’uso del farmaco deve essere accompagnato obbligatoriamente o facoltativamente al percorso si sostegno psicologico e neuropsischiatrico”.
Quella sul Centro per ladisgoria di genere non è l’unico fronte di tensione tra Toscana e governo: su tutti l’allarme per il rischio di perdere i 1,2 miliardi di euro per l’adeguamento sismico degli ospedali che il governo ha tolto dai fondi Pnc / Pnrr: “Il ministro Fitto anche nell’ultimo incontro ha confermato di voler stralciare i fondi, e come Regioni abbiamo detto che siamo pronti a ricorrere ala Corte Costoituzionale”. Ma c’è anche il rinvio della legge sui LEA (Livelli essenziali d assistenza) che permetterebbe alla RToscana dei risparmi: “Noi come Toscana siamo pronti, se il governo ha deciso di rinviare la legge ci riconosca comunque i fondi che avremmo risparmiato: si tratta di 30 milioni di euro”. Senza contare infine il definanziamento della santà pubblica e il mancato riconoscimento delle risorse del cash back sanitario: “La domanda di sanità è in crescita, mentre il governo taglia i fondi al sistema sanitario. Siamo al 6%, un punto percentuale sotto la media europea, qualcosa come 20 miliardi di euro in meno”.