*
FIRENZE – Sul Centro per la disforia di genere di Careggi si sgonfia la portata dell’attacco del centrodestra in base ai presunti elementi di criticità contenuti nella relazione degli ispettori del Ministero della Salute, via via che emergono gli elementi concreti del documento. In cui non si evidenziano profili di forte criticità ma più che altro suggerimenti e osservazioni, cui si chiederebbe al Centro di adeguarsi entro 30 giorni. Ad esempio, sull’utilizzo della triptorelina – il farmaco usato per bloccare lo sviluppo sessuale – il Ministero ammetterebbe che “l’interpretazione dei criteri di inclusione della determina Aifa sembra aver generato confusione”; riguardo alla mancata presenza nel percorso di assistenza di un un neuropsichiatra infantile, gli ispettori scrivono che questo elemento “può essere suscettibile di miglioramento”.
Eppure il centrodestra continua ad andare all’attacco a testa bassa. Il senatore Gasparri anche oggi è tornato sul tema: “Il presidente della Regione Toscana Giani dovrebbe chiedere scusa e i dirigenti amministrativi e sanitari del Careggi andrebbero rimossi”. Da Firenze il consigliere Fdi Diego Petrucci, pur ammettendo di non aver ancora letto la relazione, chiede la sospensione dell’attività del centro, il trasferimento di attività e pazienti al Meyer e le dimissioni dei vertici sanitari interessati, compreso l’assessore Bezzini.
La risposta la Regione si basa sui dati che emergono della relazione. “Oggi finalmente ho letto quella relazione: è una relazione assolutamente ordinaria, come quello che accade per tante prescrizioni che il ministero può fare a centri di avanguardia e di livello come quello che abbiamo a Careggi” afferma Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana “Se c’è qualche criticità da correggere, noi osserveremo puntualmente quanto la relazione ci dice nell’arco dei 30 giorni che sono state prescritti per queste indicazioni”, ha aggiunto Giani, spiegando che “il neuropsichiatra lo metteremo in pochi giorni, e le altre prescrizioni io le raccolgo come osservazioni costruttive a un centro che non solo non viene messo in discussione ma, lo leggiamo nella lettera dei familiari, offre una risposta al disagio di tante famiglie che non cercano nessuna forma di amplificazione mediatica di una situazione di grave delicatezza che vivono con il loro figlio nella propria famiglia”. E agli attacchi di Gasparri, Giani replica in modo netto: “Ritengo che l’onorevole Gasparri debba fare una grande analisi di coscienza” perché “lascia stupiti e amareggiati il voler strumentalizzare, perché fra due mesi ci sono le elezioni, una situazione di un servizio che viene reso a dei ragazzi, a delle famiglie”.
Una polemica, insomma, quella delle ultime ore, che non appare fondata su reali elementi di “significativa criticità”. “Sono tutti piccoli indizi che forniscono la prova: un attacco diretto alla comunità lgbtqia+, iniziata con le famiglie omogenitoriali e proseguita con le persone trans, in particolare quelle che non hanno ancora compiuto 18 anni” dice a Novaradio Matteo Mammini, avvocato della rete Lenford, che aggiunge: “Tutto parte dalla sbagliata interpretazione della varianza di genere come malattia, quando già dal 2022 è l’OMS che l’ha esclusa dall’elenco delle patologie”.