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FIRENZE – Dopo una maratona di tre giorni di votazioni, approvato il Piano Operativo Comunale: diciannove i voti favorevoli – Pd, Lista Nardella e la consigliera ex Fdi e ora nel gruppo misto Manuela Monaco, due i non voto – le consigliere di Italia Viva – e contrari gli altri gruppi: oltre alla opposizioni di centro-destra e di Sinistra Progetto Comune, i 3 consiglieri di Firenze Democratica che fanno riferimento all’ex assessora Cecilia Del Re, che si sono visti rigettare praticamente tutti gli emendamenti presentati e parlano di “tradimento” dello spirito originario del piano come elaborato dall’ex assessora.
“Le scelte fatte tra la fase di adozione e di approvazione hanno snaturato alcuni principi cardine cui il POC era stato costruito” spiega la decisione l’ex assessora Cecilia Del Re parlando a Novaradio, in particolare sui temi dello stop all’alienazione di beni pubblici e della limitazione di nuovi studentati. Tra gli esempi citati, la previsione di messa in vendita dell’ex Ospedale san Giovanni di Dio in Borgo Ognissanti (in cui si prevede parte direzionale e parte social housing), la scomparsa della scuola nell’ex “Palazzo del sonno” di viale Lavagnini (a favore dell’allargamento dello Student Hotel), e le decisione di permettere agli studentati l’attività turistica libera per 2 mesi, di cui 30 giorni anche in periodo non estivo (come richiesto da Italia Viva). “Con il Pd avevamo dialogare per spiegare quali emendamenti fossero imprescindibili, ma da parte del Pd non c’è stata la volontà di ascoltare” dice Del Re, segnalando tra le criticità anche la mancata adozione del Piano del Verde collegato al POC, il mancato stop a nuovi supermercati, l’argine ai frazionamenti di immobili (nel POC il limite fissato è un bagno ogni 30 mq) e non ultimo, sottolinea Del Re, il “pasticcio”dell’eliminazione “norma anti-airbnb in centro Unesco a 48 ore dal voto” laddove Firenze Democratica proponeva “di estendere il divieto anche alle zone universitarie, da Novoli a Careggi, dove c’è stato un’esplosione del caro affitti”.
Dopo mesi di rapporti difficili e forti tensioni, il voto di ieri “certifica” anche dal punto di vista formale l’uscita dalla maggioranza di Firenze Democratica. Tutto capire però quale sarà la collocazione in vista delle prossime comunali. “Siamo un spazio civico trasversale al nostro interno, stiamo dialogando per capire se sui temi ci sono le condizioni per costruire una alternativa all’interno del centro sinistra. la decisione non spetta solo a noi” ma anche a M5s e Italia Viva. E l’appello ad una coalizione larga lanciato da Tomaso Montanari? “Abbiamo dato disponibilità a parlare al tavolo” si limita a dire, aggiungendo: “Se non ci fossero le condizioni non avremmo paura a presentarci da soli, stiamo lavorando ad un nostro programma e manterremo la nostra identità a prescindere dalle alleanze”. I tempi però stringono: “Ci siamo presi marzo per lavorare il programma, manca poco. Avremo un’altra iniziativa venerdì 13 aprile, centrata sui temi del decentramento e della partecipazione dei cittadini”.