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ROMA – Come temuto dai sindacati, l’azienda QF in liquidazione non si è presentata ieri al tavolo sulla reindustrializzazione dell’ex GKN convocato al Ministero delle imprese del made in Italy, cui era presente il ministro Adolfo Urso, la sottosegretaria Fausta Bergamotto, i rappresentanti di regione, istituzioni locali, i sindacati e la Rsu. Al termine dell’incontro il governo hanno annunciato che “convocheranno QF al più presto la proprietà presso il Mimit per chiarire la loro posizione per la presentazione del piano sociale e indicare cosa vogliono fare dello stabilimento”.
Di “inaccettabile assenza di QF” e di un “atteggiamento irrispettoso nei confronti del ministro” ha parlato il sindaco di Campi Bisenzio (Firenze) Andrea Tagliaferri: “Siamo angosciati e preoccupati per la tenuta sociale – aggiunge in una nota -, questa mancanza di colloquio non aiuta a risolvere la questione”. “Confidiamo che la presenza, per la prima volta, del ministro Urso – ha detto il responsabile crisi aziendali della presidenza della Regione, Valerio Fabiani – rappresenti un cambio di passo e sia segno della volontà del Governo di intervenire nella vertenza”. “Abbiamo ribadito che serve un intervento straordinario del governo per definire una tutela per i lavoratori e per ‘commissariare’ l’azienda” hanno ribadito il segretario nazionale Fiom-Cgil, Stefano Angelini della Fiom-Cgil Firenze e la Rsu Fiom.
Nel frattempo intanto la situazione rimane inalterata, con i 180 dipendenti senza cedolini paga da novembre 2022 e senza stipendio né cassa integrazione inizio anno. Di “gioco delle parti” parla il Collettivo di Fabbrica: “Il governo che non chiede alla QF che intenzioni ha sullo stabilimento – commenta Dario Salvetti – chiede invece agli operai di presentare un piano industriale per la riqualificazione. Lo stesso governo che è stato assente per un anno, che ha approvato due anni di cassa integrazione, uno dei quali senza alcune motivazione. Il modello qual è? Quello di Termini Imerese, che dopo 14 anni di cassa integrazione ora aspetta l’arrivo dell’ennesimo imprenditore straniero? Per noi uno spreco di risorse incredibile, quando basterebbe creare un Consorzio pubblico e acquisire lo stabilimento” e avviare la reindustrializzazione.