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FIRENZE – “Sono qui per restare”. Così il nuovo sovrintendente del Maggio Carlo Fuortes ieri in Palazzo Vecchio presentandosi alla città insieme al sindaco Nardella. Le linee di indirizzo sono quelle già preannunciate: valorizzazione delle professionalità esistenti, grandi concerti e lirica, ma anche un Maggio più “popolare” che sappia incassare di più dai biglietti: “Come è presto per dirlo” ma i 2,5 ML preventivati in bilancio sono insufficienti.
A lui guardano lavoratori e sindacati, dopo il periodo delle “spese allegre” di Alexander Pereira e il risanamento con il commissario Onofrio Cutaia: “Bene l’impegno a rimanere, al Maggio serve una guida seria e continua” sottolinea Claudio Fantoni della Slc Cgil del Maggio, che sulle strategie di rilancio dice: “Bene insistere su maggiori aperture, ma conta di più il riempimento della sala” e quindi la scelta di spettacoli accessibili e di qualità. Massima attenzione però ai conti: “In questi anni si è lavorato tanto, ma c’è chi ha usato male le risorse”. E un invito anche al tema dell’efficienza della dirigenza interna e la discussione su contratto e integrativo, ferma ai tagli del 2014: “Al Maggio c’è chi ha mangiato e chi ha tirato la cinghia”.