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FIRENZE – “No al Codice della strage”: con questo slogan sabato scorso è andata in scena a Firenze la manifestazione promossa dalla rete delle associazioni “Città 30” per protestare contro le previsioni contenute nella bozza del nuovo Codice della Strada voluto dal ministro delle Infrastrutture e Trasporto Matteo Salvini. L’iniziativa si inerisce nel quadro di una mobilitazione nazionale che nei prossimi giorni toccherà anche molte altre città italiane. Nel mirino della protesta soprattutto le previsioni che tendono a rendere più difficile l’introduzione di strumento di limitazione del traffico e della velocità come autovelox, aree pedonali, Ztl e Zone 30. Nel 2022 sono stati 3.159 i morti sulle strade italiane, segnalano le associazioni, con i sinistri stradali sono la prima causa di decesso dei giovani sotto i 30 anni: questione che non è presa inconsiderazione dal ‘Codice Salvini’ .
“Da un lato il nuovo Codice – sottolinea Tiziano Carducci, Fiab Firenze Ciclabile -contiene l’inasprimento delle sanzioni su questioni ad alta risonanza mediatica come gli incidenti provocati da chi guida sotto l’effetto di alcol e droga ma dall’altro pone difficoltà ai Comuni che vogliono introdurre misure volte a ridurre l’incidentalità stradale. Una contraddizione per un governo che si dice a favore dell’autonomia territoriale”. Contro gli autovelox il Ministro ha lanciato una vera e propria “crociata”, mentre contro i progetti di “Città 30” come quella varata Bologna ha già emesso una direttiva restrittiva. Che sulle Zone30 ha effetti paradossali: “Le nuove regole le permettono solo vicino a scuole, ospedali e altre strutture sensibili” segnala Carducci: “Abbiamo fatto una simulazione, au Firenze coprirebbero il 85% del territorio”.