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FIRENZE – Una panoramica sulla letteratura working class in Italia e molti altri paesi – dalla Svezia alla Cina, passando per Inghilterra Spagna e Cile; la presenza di tanti scrittori e scrittrici, italiani ed esteri, per parlare di letteratura working class – dall’inglese Anthony Cartwright (con il suo ultimo libro “Ho ucciso Margharet Thatcher”) alla spagnola e Layla Martinez (“Il tarlo”); approfondimenti dedicati a temi specifici, dalla poesia operaia italiana degli anni ’70 alla “proletarian literature negli Stati uniti degli anni Trenta”; focus su alcuni autori fondamentali del genere, come ad esempio la danese Tove Ditlevsen, autrice della “trilogia di Copenhagen”. E in generale una riflessione sulla capacità delle letteratura working class di riflettere i mutametni socio-economici, oltre che del rapporto tra editoria, classe operaia e lotta di classe. Dal 5 al 7 aprile torna a Campi Bisenzio il Festival di letteratura working class, con la seconda edizione organizzata sempre da Edizioni Alegre e dal Collettivo di fabbrica Gkn – insieme alla Soms Insorgiamo – con la collaborazione dell’Arci Firenze, anche grazie al sostegno di 400 persone tramite crowdfunding.
In questa seconda edizione del Festival, diretto da Alberto Prunetti e ospitato presso l’ex GKN di Campi Bisenzio, ha come faro l’impegno civile e sociale: a partire dal titolo, dal titolo “Non siamo qui per intrattenervi”. Numerosi i focus sui linguaggi e le geografie della letteratura working class. tra gli ospiti,gli scrittori working class dall’Inghilterra (Anthony Cartwright), dalla Spagna (Layla Martinez e Brigitte Vasallo), dalla Svezia (Nicklas Freisleben Lund, Magnus Nilsson e Henrik Johansson) e dal Cile (Eugenia Prado Bassi); poeti operai come Ferruccio Brugnaro e Sandro Sardella; scrittori e scrittrici come Claudia Durastanti, Valeria Parrella, Massimo Carlotto, Loredana Lipperini e Wu Ming 4; studiosi e studiose come Francesca Coin, Sandro Portelli, Sara Farris e Ornella De Zordo.
Qui tutto il programma dettagliato.