“Musica di provincia” è il quinto album di studio di esterina. 12 tracce, dieci canzoni e due strumentali che definiscono più precisamente il percorso di autonomia e indipendenza del gruppo di Massarosa.
Interamente autoprodotto, “Musica di provincia” è fatto di canzoni scritte da un angolo della scena musicale italiana. Non un esilio, né tantomeno un luogo di emarginazione, ma un punto di vista sulle cose che la band rivendica come necessario per la complessità della biodiversità musicale italiana.
Gli esterina per questo disco hanno trasformato la loro piccola sala prove in uno studio di registrazione, in modo da avere un tempo lungo per la produzione dell’ultimo disco di Giovanni Bianchini che da batterista co-fondatore della band lascia il progetto, per tornare al suo uliveto.
Questo lavoro sancisce, anche con la targa in terracotta murata sulla facciata della vecchia stalla, il carattere simbolico di questo luogo. Un posto di musica di campagna, isolato, marginale, già scenario di 9 indimenticabili concerti durante l’estate del 2020 (QUI il documentario che lo racconta), dove adesso è stato anche registrato il quinto capitolo della storia discografica di esterina, da molti considerata una delle voci più originali della musica indipendente italiana. Il disco non prevede l’uscita di singoli perché di singoli non ce ne sono, ma se ne puoi ascoltare solo uno, il pezzo ritenuto più “facile” e per “iniziare” è “Capolavori”.
* FIRENZE - No a nuovi centri commerciali (in primis quello previsto vicino allo stadio Franchi) e sì al potenziamento dei negozi di vicinato; no alla tramvia verso Campo di Marte a favore di una rete di "bus rapid transit" su gomma che salvaguardi gli oltre 400 alberi che rischiano di essere abbattuti; sì al restyling dello stadio ma in un'ottica di diversa gestione del traffico e della sosta in […]