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FIRENZE – Tute bianche, caschi gialli da operai in testa, un garofano bianco in mano: così si son presentati molte delle migliaia persone (almeno 4.000) che ieri si sono riversate intorno al cantiere di via mariti dove venerdì sono morti 5 operai per la manifestazione-presidio indetta da Cgil e Uil. Presenti anche i segretari nazionali confederali Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombaridieri, che hanno lanciato messaggi chiari al governo, che per lunedì prossimo ha annunciato un Consiglio dei Ministri in cui all’ordine del giorno ci sarà un pacchetto di misure per rafforzare la sicurezza sul lavoro.
Quello che i sindacati invocato è innanzitutto misure concrete su alcuni punti che da anni vengono segnalati: “Quello che è successo a Firenze dimostra che è necessario intervenire prima con la formazione e la prevenzione, durante con le ispezioni e dopo inasprendo le pene provando a inserire nel nostro ordinamento la previsione dell’omicidio per violazione delle norme sul lavoro” ha scandito Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil: “Bisogna accettare le proposte che il sindacato avanza da molto tempo, facendo saltare questa logica degli appalti al massimo ribasso, della mancanza dei controlli e dei subappalti a cascata”.
“Per quello che ci riguarda è il momento non del cordoglio ma di fare, di agire ed intervenire dove non si è fatto cambiando quelle leggi balorde che sono state fatte” ha tuonato Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, mettendo in fila una serie di provvedimenti concreti: “Il subappalto a cascata va cancellato – ha proseguito – bisogna introdurre la patente a punti, bisogna estendere il diritto alla formazione e alla prevenzione, bisogna aumentare le assunzioni agli ispettori e anche dei servizi di medicina del lavoro, e bisogna da questo punto di vista cancellare anche tutti quei sistemi che hanno portato qui addirittura a lavorare qui gente clandestina. La maggioranza di quelli che sono morti sono migranti, in alcuni casi clandestini”. Il merito delle misure va di pari passo con il metodo, che deve essere quello del confronto e non delle decisioni calate dall’alto, ha sottolineato ancora Landini: “Chiediamo che si apra una trattativa seria, di annunci, di chiacchiere ne ho già sentite anche troppe”, mentre il governo “è da luglio che non ci sta incontrando” ha affermato: “Siamo convocati lunedì mattina – ha proseguito -, bene, si apra una trattativa, non sia il solito film dove ci tengono mezz’ora a Palazzo Chigi per poi fare quello che vogliono”.
Sullo sfondo anche le condizioni di sistema che in Italia incentivano sfruttamento del lavoro e l’insicurezza dei lavoratori – dal caporalato diffuso, la precarizzazionee il lavoro a chiamata, i bassi salari, il taglio sui costi: “Bisogna cancellare la Bossi-Fini – ha addetto ancora Landini – perché non possono solo essere sfruttati i migranti, ma bisogna cancellare quelle leggi balorde che li mettono in condizione, sotto ricatto, di dover lavorare in certe condizioni.