FIRENZE – Affermare gli Uffizi come primo museo italiano, spingere sulla visione al di fuori dei confini nazionali e sul ruolo scientifico grazie alla creazione di un polo scientifico internazionale, valorizzare la funzione del complesso museale nella storia del collezionismo con delle sezioni create ad hoc ma anche smaterializzare i biglietti e far crescere i visitatori di Palazzo Pitti. Sono queste le principali azioni annunciate da Simone Verde, neo direttore delle Gallerie degli Uffizi, nella sua conferenza stampa di presentazione ufficiale dopo la nomina avvenuta a dicembre.
“I numeri dei visitatori che Eike Schmidt è stato in grado di portare all’interno della nostre sale – ha detto Verde – hanno reso concreto e attuale il primato degli Uffizi come più importante museo italiano che ora noi abbiamo la necessità di interpretare e approfondire. La direzione che ho intrapreso andrà verso questa direzione” con l’obiettivo di fare degli Uffizi “il vero centro e polo di riferimento di tutto il sistema nazionale dei musei”. Sul fronte scientifico, ha spiegato, “grazie alla donazione di Fabrizio Paolucci del fondo bibliografico del padre, il direttore del Polo museale Antonio Paolucci, creeremo un centro studi museali che avrà la sua sede a Boboli, questo ci permetterà di avere un polo scientifico internazionale”. Tra gli obiettivi di Verde anche la ricostituzione all’interno del museo “delle testimonianze di questa storia lunghissima, ricchissima del collezionismo”. Per il neo direttore, però, “cinque milioni di visitatori significano anche la necessità di migliorare e ampliare i servizi, di smaterializzare i biglietti, introdurre apparati di mediazione digitale e poi alcune sezioni indicative di questa vocazione nel campo della storia del collezionismo, sia agli Uffizi che a Pitti”. Per quanto riguarda Palazzo Pitti, ha indicato Verde, punto “al rilancio assoluto del Tesoro dei Granduchi. Per crescere bisogna far crescere Palazzo Pitti, non possiamo pensare di far crescere ancora i numeri degli Uffizi perché questo porterebbe dei problemi di sostenibilità”. “Stiamo lavorando – ha concluso – anche alla prospettiva di un’apertura serale settimanale e per portare a termine i progetti che sono già nella fase esecutiva di Boboli”.
Sulla Loggia di Isozaki “la mia risposta è molto semplice: non è materia di mia competenza, si è espresso il Consiglio superiore dei beni culturali, è una decisione che non intendo commentare. Quello che mi sembra di poter dire è che ci stiamo appuntando sulla questione in maniera sbagliata. Isozaki aveva fatto un progetto concepito per 1,2 milioni di visitatori, ma oggi siamo a 5 milioni di visitatori” ha detto il neo direttore degli Uffizi rispondendo alle domande dei giornalisti. Sulla Loggia di Isozaki, ha aggiunto, “credo che oggi siamo a gestire una cosa positiva che è il fatto che i visitatori sono passati a 5 milioni. Quindi. anziché guardare la cosa negativa, cioè che la loggia non si fa più, guarderei quella positiva, di come noi ripensiamo gli ingressi e i percorsi per i visitatori che si sono quintuplicati e che continueranno a crescere”.
“Sul Corridoio Vasariano – ha detto rispondendo a un’altra domanda – ci sto lavorando quotidianamente e sto facendo dei sopralluoghi settimanali, a breve annunceremo una data di riapertura che dovrà essere una data piuttosto ravvicinata. Il cantiere sta andando bene e la qualità è alta”, ma “ci sono alcune ultime questioni da chiarire”. Verde ha poi detto che sta “lavorando all’allestimento di una sezione dedicata al patrimonio mobiliare di Pitti”, “stiamo pensando a delle vetrine chiuse per gli abiti del Museo della Moda e del costume”. Per quanto riguarda “Uffizi Diffusi, è un progetto che porteremo avanti” puntando anche sul “raddoppio degli Uffizi nelle ville di Careggi e di Montelupo”. Il nuovo direttore è anche al lavoro sui riallestimenti, perché “alcune sezioni necessitano di un lavoro di riallestimento”. Infine rispondendo sul tema della vigilanza, Verde ha detto che “l’idea di avere una vigilanza che io stesso ho costituito a Parma mi sembra assolutamente saggia e con Schmidt siamo allineati su questo. I presidi delle aree monumentali devono essere garantiti con qualunque mezzo”.