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FIRENZE – Scade oggi il termine per il pagamento degli stipendi di gennaio degli 180 operai della ex GKN: a pagarli dovrebbe essere la QF di Francesco Borgomeo, dopo che il 31 dicembre scorso il giudice del Lavoro l’ha condannata per comportamento sindacale, cancellando la procedura di licenziamento collettivo e imponendo dal punto di vista formale-giuridico, di riattivare il processo di reindustrializzazione nel rispetto delle leggi. Peccato che l’azienda ieri all’incontro fissato per discutere di questo con Regione, istituzioni locali, sindacati e RSU non si sia neppure presentata senza portare alcuna giustificazione plausibile, chiedendo un nuovo incontro per il 13 febbraio. Del pagamento degli stipendi, intanto, nessuna traccia.
Dalla Regione traspare forte irritazione per per il comportamento di QF che, dopo aver confermato l’intenzione di procedere alla chiusura dello stabilimento a giugno prossimo, conferma l’indisponibilità ad un confronto serio: “Ci aspettiamo – dice Valerio Fabiani, responsabile crisi aziendali della Presidenza della regione – che il 13 febbraio si possa avviare la discussione sui contenuti del Piano sociale, indicati per legge, che è anche il presupposto per agganciare gli ammortizzatori sociali”. Evidenziando l’ennesimo paradosso che sa di beffa per 180 operai rimasti in forza alla QF: in base alle leggi e “decreto Orlando” infatti per poter attivare la Cassa Integrazione per gli operai, è necessario il via libera, con la presentazione del Piano Sociale, di un’azienda che finora ha mostrato atteggiamenti dilatori, ostruzionistici verso ogni tentativo di aprire la discussione sulla reindustrializzazione. “Il tutto – aggiunge amaro Fabiani – con un governo che nonostante le tante lettere da noi inviategl, non è mai inteventuto”
