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FIRENZE – “Il buonsenso del dissenso”: questo il sottotitolo della lista “Firenze Rinasce”, che concorrerà alle prossime elezioni comunali a Firenze, e che si presenta come “lista civica” in totale contrasto con le scelte finora fatte dall’amministrazione Nardella.
La lista, spiega il candidato sindaco Alessandro De Giuli, trae la sua origine da esperienze e sensibilità di varia natura e origine: dal movimento “no vax” a quelli contrari alle grandi opere, dalla battaglia contro l’invasione turistica al timore della invasività della tecnologia. Che si riflettono anche su alcuni punti del programma: no all’estensione dell’aeroporto, no al sottoattraveramento TAV, no alla tramvia dove è possibile realizzare busvie protette, sì ad una stretta su airbnb e affitti turistici, no alla “città smart” delle 1.000 e oltre telecamere che sorvegliano le strade di Firenze, spinta forte al decentramento fino all’idea di ricostituire i 16 quartieri in cui Firenze era divisa 25 anni fa.
“A Firenze è particolarmente evidente la lontananza delle scelte amministrative dal dettato costituzionale” sottolinea l’avvocatessa Cecilia Cusi, citando la recente “censura” sul film di propaganda pro-Putin “Il testimone”, l’uso massiccio delle multe quale strumento di finanziamento delle casse comunali, e l’uso massiccio di telecamere. Contro il progetto di smart cityche anche un altro candidato, l’ingegner Nicola Baldini, per cui il tema è quello della “portata liberticida dell’uso massiccio della raccolta di dati sul cittadino”.
“Riteniamo che Firenze sia amministrata male, senza progettualità, con incompetenza e sudditanza a voleri esterni” sintetizza De Giuli, spiegando che la strategia elettorale è in divenire: “Per ora corriamo da soli ma stiamo interloquendo con altri soggetti per un’alleanza”.