FIRENZE – Se dopo anni di lavori di ristrutturazione finanziati con soldi pubblici è la direttrice del carcere di Sollicciano ad affermare che nelle sezioni continua a piovere, è il segnale che quella struttura andrebbe abbattuta. Ne è convinto Giuseppe Caputo, dell’associazione “L’altrodiritto”, i cui volontari entrano regolarmente nel carcere fiorentino per sostegno legale e psicologico dei detenuti: “Le parole della direttrice non ci stupiscono, sono le questioni che abbiamo segnalato da tempo”. Tra le questioni irrisolte, infiltrazioni e muffe, presenza di topi, cimici e scarafaggi, celle sovraffollate, fredde d’inverno e roventi d’estate, carenza di opportunità intra- ed -extra-carcerarie: Il che si traduce in una sofferenza dei detenuti testimoniata da alcuni dati del 2022: metà della popolazione carceraria affetta da problemi psichici, 4 suicidi, 110 tentati suicidi, quasi 400 atti autolesionistici. “Le condizioni che sono state certificate – ricorda Caputo – anche da una recente ordinanza del tribunale di sorveglianza, che ha accolto il ricorso di un detenuto che ha passato 8 anni a Sollicciano e gli ha concesso lo sconto di oltre 300 giorni di pena”. E’ possibileun effetto valanga? “Lo speriamo , stiamo preparando ricorsi analoghi anche per altri detenuti”.