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FIRENZE – La vicenda, umana, sindacale e politica della vertenza GKN raccontata come la storia di un “risveglio”: quella di Agata, la protagonista, che frequentando il presidio permanente della fabbrica di Campi Bisenzio prende coscienza della sua condizione e della necessità di impegnarsi e lottare in prima persona. Ma anche il risveglio di un’intera generazione, quella dei giovani (e meno giovani) precarizzati, dei sogni spezzati, delle rinunce, delle costrizioni cui li hanno condotti le dinamiche del “sistema economico” – le stesse che hanno portato un fondo multinazionale come Melrose a licenziare via mail 440 operai di uno stabilimento storico; e della speranza che ha offerto loro la battaglia degli operai di Campi Bisenzio.
E’ “La Fabbrica dei sogni” (Ed. Alegre) di Valentina Baronti, giornalista, e già autrice, con Camilla Lattanzi e Gianluca Masala, dell’apprezzato podcast radiofonico “Lo Scherzo” sempre dedicato all GKN. Un romanzo di letteratura “working class” ibrido, che mescola cronaca, esperienze personali e “reinvenzioni” delle vicende umane della Gkn sotto forma di “sogni”. “Il romanzo è nato parallelamente al mio coinvolgimento, anche umano e personale, nella vicenda della GKN, e alla domanda ‘ E tu come stai?’ che gli operai rivolgevano a chi li incontrava a i presidi e manifestazioni. Che ha spinto ad interrogarmi su me stessa, la mia condizione e quelli della mia generazione” spiega Baronti a Novaradio, che così spiega il titolo: “La vicenda della Gkn è sogno: non solo per gli operai coinvolti, ma anche per chi è entrato in contatto con loro”. Come i semi di un “soffione” sparsi nei campi: “La vicenda GKN non è ancora finita. Ma comunque vada, i semi che ha sparso sono già in giri. e stanno germogliando”.