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LIVORNO – Ha fatto ingresso nel porto di Livorno stamani intorno alle 6 la Ocean Viking, la nave ong con a bordo 71 migranti che sono stati recuperati in mare aperto al largo delle coste libiche lo scorso 29 gennaio, al termine di un viaggio di quasi 1.200 chilometri durato tre giorni e tre notti. Alle 6:30 ha regolarmente attraccato alla Calata Carrara mentre a banchina ad attendere la nave il solito dispositivo di protezione civile, medici di Croce rossa e 118 e forze di polizia. I primi a salire a bordo i medici della sanità marittima. Poi i migranti saranno visitati e avviati al percorso di identificazione disposto al primo piano della stazione marittima.
A bordo ci sono 9 minori non accompagnati, 5 donne di cui una incinta con il marito e il resto tutti uomini. I 71 migranti, che provengono in gran parte da Eritrea, Etiopia e Sudan rimarranno in Toscana. In 6, compreso un minore, saranno destinati a centri di accoglienza di Livorno e provincia mentre gli altri, come spiega il prefetto di Livorno Paolo D’Attilio, verranno ripartiti nel resto delle province della regione.
“Noi continuiamo ad accogliere in maniera puntuale da paese civile e da città civile, quello che accade dopo è ciò che mi preoccupa, perché non vedo una politica dell’accoglienza e dell’integrazione cresciuta rispetto a quanto promesso” denuncia il sindaco di Livorno, Luca Salvetti, tornando a criticare il governo in particolare sul definanziamento dei bandi per l’accoglienza e i centri Sai (ex Sprar): “I migranti continuano ad arriva, i numeri ci dicono che sono raddoppiati. Non si può destrutturare il sistema di permanenza sul territorio: se facciamo questo, qualcuno riuscirà anche a integrarsi altri il rischio grosso è che finiscano nelle mani di chi li userà per fare cose illecite, con conseguenze per la vita delle comunità. Il Comune è tra i più virtuosi sui programmi e i progetti di integrazione scolastica, linguistica e di lavoro. Ma l’impegno dei territori da solo non basta, serve una politica generale”