-
play_arrow
SADI, sound artist
FIRENZE – Si intitola “Agorà“, l’installazione sonora site-specific del sound artist SADI (Firenze, 1978), progetto vincitore del bando MAD residenze d’artista nell’ottobre 2023, che a partire giovedì 1° febbraio 2024 diventerà permanente negli spazi del Carcere duro del Murate Art District, centro di ricerca, di produzione artistica e di scambi internazionali gestito da MUS.E.
L’installazione, a cura di Veronica Caciolli e Valentina Gensini realizzata in collaborazione con BHMF Black History Month Florence, vede l’artista concentrarsi sull’arco temporale che intercorre tra gli anni Venti e gli anni Settanta del Novecento. Dall’analisi di questo periodo emergono i nomi di una corposa serie di antifascisti noti come Gaetano Salvemini (storico e politico, 1873-1957), Hans Purrmann (pittore, 1880-1966), Aldo Capitini (filosofo e politico, 1899-1968), Carlo Levi (scrittore e pittore, 1902-1975), Alessandro Sinigaglia (partigiano, 1902-1944), oltre a una medesima ma articolata minoranza resistente, dissidente e perseguitata costituita da afrodiscendenti, ebrei e omosessuali.
Agorà, sviluppata nel corso dei quattro mesi di residenza, è un’installazione spazializzata del suono che intende far risuonare i pensieri, gli orientamenti, le filosofie e le lotte sedate delle suddette numerose figure che ci hanno consegnato la loro idea di mondo e che, grazie alle loro testimonianze, oggi ereditiamo. Il carcere duro, da spazio di negazione (di libertà, di azione, di parola e di comunicazione), si trasforma nel suo opposto, una Agorà: la piazza al centro dell’antica polis greca, luogo di democrazia per antonomasia, di incontri religiosi, politici, commerciali e sociali. Il progetto – che proseguirà con un’azione performativa in programma il 27 marzo alle 18 presso il Museo di Antropologia e Etnologia di Firenze – è stato sviluppato attraverso una ricerca sulle memorie orali, ottenute in particolare grazie alla collaborazione di Valeria Muledda (artista), Corrado Marcetti (già direttore della Fondazione Michelucci di Firenze) e su fonti scritte, ricevute da: l’Archivio di Stato di Firenze, l’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea, Villa Romana, le ricercatrici Pamela Giorgi e Elena Gonnelli, e l’archivio raccolto da MAD negli ultimi dieci anni.