Cultura

Al Teatro Florida e al Lavoratorio doppio appuntamento con gli spettacoli di Marco Cacciola – ASCOLTA

today24/01/2024

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    Marco Cacciola, attore e regista

 

FIRENZE – Venerdì 26 e sabato 27 gennaio il Teatro Cantiere Florida e Il Lavoratorio ospiteranno due giornate di spettacoli per uno spaccato sull’opera dell’attore e regista Marco Cacciola attraverso due lavori che lo vedono autore e protagonista: “Io sono. Solo. Amleto”, rilettura del capolavoro di Shakespeare in programma alle 21.00 al Teatro Florida, e “Farsi silenzio”, ricerca su cosa può dirsi sacro al giorno d’oggi, alle 17.30 presso Il Lavoratorio, entrambi prodotti da Elsinor Centro di Produzione Teatrale. L’obiettivo è proporre uno sguardo diffuso sia sul repertorio dell’artista che sui presidi culturali in città, offrendo al pubblico la possibilità di attraversare due spazi dedicati al contemporaneo e di conoscere al contempo due diversi momenti di un percorso creativo.

“Io sono. Solo. Amleto” è monologo polifonico che parte dal testo shakespeariano per attraversare i dubbi che fondano il nostro tempo: dal rapporto tra padri e figli alla relazione tra leader e società, dalle dinamiche di potere, sia nella dimensione pubblica che in quella privata, alla ricerca di una giustizia che si specchia nella vendetta. Marco Cacciola gioca con i diversi personaggi della tragedia alternando alle parole dell’opera una partitura scenica originale composta da testi inediti, audio live e video che interagiscono in modo dinamico con l’attore. Lo spettacolo nasce da alcune domande da cui l’interprete di Amleto parte per indagare i propri confini.

“Farsi Silenzio” è invece un progetto che nasce da un pellegrinaggio artistico, alla ricerca del sacro in ogni dove. Uscire dai propri luoghi e predisporsi ad accogliere l’inaspettato è un gesto semplice e potente, così come ogni volta che si inizia un viaggio nell’ascolto dell’altro da sé. Gli spettatori verranno dotati di cuffie, dalle quali la voce di Cacciola racconta l’esperienza di un cammino, il suo, da Torino a Roma, e gli incontri che ha fatto sulla strada, a cui ha domandato cosa sia per loro “il sacro”. In un’epoca in cui l’immagine è così prepotente, il tentativo è lasciare che il suono suggerisca le parole, per scrostarle e riportare alla luce il loro vero significato: c’è bisogno di silenzio. Un lavoro che chiama gli spettatori a prendere parte in prima persona a interrogarsi su cosa sia per loro il sacro nel mondo che abitiamo e a osservare insieme l’imprevedibile bellezza del creato.

 

Scritto da: Redazione Novaradio


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