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Ex GKN, la QF annuncia la chiusura fra 6 mesi. Il Collettivo di fabbrica: “Il governo convochi il tavolo” – ASCOLTA

today11/01/2024

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    Dario Salvetti. Collettivo di fabbrica GKN, 11 gennaio 2024

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FIRENZE – La QF di Francesco Borgomeo, proprietaria della ex GKN di Campi Bisenzio, ha comunicato a Rsu e sindacati l’intenzione di voler dismettere lo stabilimento a partire dal 30 giugno 2024. Ricomincia così la “corsa contro il tempo” dei lavoratori e del Collettivo di fabbrica per dare un diverso futuro alla fabbrica. Tutto questo a dispetto del fatto che solo pochi giorni fa il Tribunale del Lavoro di Firenze abbia condannato la QF per comportamento antisindacale, imponendole di cancellare i licenziamenti che sarebbero scattai dal 1° gennaio, di riconoscere ai lavoratori spettanze dovute e riaprire l’iter per la CIG e la reindustrializzazione. “Non ci stupisce affatto – è il commento di Dario Salvetti, Collettivo di Fabbrica GKN – è in linea con quanto fatto finora a QF”. “La legge 242/90 prevederebbe che a predisporre un piano contro la dispersione lavorativa sia l’azienda pena sanzioni, però solo di carattere economico”, ma anche “valutare tutti i progetti industriali, costruire una road map per la loro fattibilità, agganciare un ammortizzatore sociale legato a questi progetti”.

A fare pressioni sulla QF dovrebbero essere le istituzioni, in primis il governo. Solo pochi giorni fa il Ministro delle imprese del Made in Italy Adolfo Urso, interpellato sulla situazione della Gkn, non avuto altro da dire che “se esiste un piano sostenibile, il governo è pronto ad esaminarlo”, con la Fiom Cgil che subito è tornata a chiedere al Ministro di convocare “immediatamente il tavolo di crisi sospeso da marzo 2023″. La situazione di fatto è ben diversa, sottolinea Dario Salvetti: Nessuna indicazione è arrivata dall’azienda, con i lavoratori che rimangono nel “limbo”: né licenziati né cassintegrati, né in ferie: “In teoria pienamente a disposizione, se non fosse che Qf non ha mai pagato le spettanze arretrate né consegna cedolini e buste paga, cosa che probabilmente continuerà a fare”.

Scritto da: Redazione Novaradio


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