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FIRENZE – La procura di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio per 24 persone e 6 società nel quadro della maxi-inchiesta sullo smaltimento illecito Keu, le ceneri di risulta del trattamento di concia delle pelli, che sarebbero stati trattati in modo irregolare e intombati in 13 diversi siti, tra cui campi agricoli, terreni da edificare e come sedime della Strada Regionale 429. Associazione a delinquere finalizzata allo smaltimento illecito dei rifiuti, corruzione elettorale, inquinamento, falso in atto pubblico e ostacolo ai controlli sono solo alcune dei reati contestati. Tra questi ci sono i responsabili della ditta “Le Rose” ritenuti vicini al clan ‘ndranghetista della cosca Gallace e i vertici dell’Assoconciatori di Santa Croce sull’Arno, accusati di aver messo in piedi il sistema per cui il Keu veniva sversato nel torrente Usciana e intombato senza prima essere reso inerte.
Tra i soggetti coinvolti anche tecnici, funzionari pubblici e politici locali. Il consigliere regionale Andrea Pieroni (Pd) è accusato di corruzione elettorale per aver accettato, in cambio di denaro, di proporre e far approvare una norma che esonerava il Consorzio di depurazione Aquarno dall’obbligo di sottoporsi alla procedura di autorizzazione integrata ambientale – norma cancellata un anno dopo a seguito dello scoppio dell’inchiesta. La sindaca di Santa Croce Giulia Deidda (Pd) è accusata di associazione per delinquere, di aver svolto un ruolo di raccordo tra la politica e gli imprenditori nella raccolta di contributi elettorali verso candidati che dimostravano maggiore sensibilità alle istanze dei conciatori; inoltre si sarebbe attivata perché le nomine degli enti di controllo fossero gradite agli imprenditori, e fatto pressioni sul presidente della Regione Eugenio Giani perché confermasse Ledo Gori nel ruolo di capo Gabinetto. Ledo Gori, ritenuto concorrente esterno dell’associazione per delinquere costituita dagli imprenditori, insieme a Edo Bernini si sarebbe adoperato per fare ottenere, rilasciare o posticipando illegittimamente autorizzazioni ambientali in favore del Consorzio Aquarno.
L’udienza preliminare, in cui il gup di Firenze dovrà decidere se e chi mandare a processo, è fissata per il 16 aprile. Dall’inchiesta aspettano risposte i tanti cittadini coinvolti dagli sversamenti e dagli intombamenti illeciti accertati in 13 diversi siti nella Regione, tra cui i residenti lungo la SR429 che si sono costituiti nell’ “Assemblea permanente No Keu”. “A due anni dall’inizio dell’inchiesta, finora non c’era stata alcuna presa di posizione ufficiale da parte dei principali esponenti politici coinvolti. Inoltre da Pd non è arrivato nessun commento” dice Samuela Marconcini, dell’Assemblea, facendo il punto sulla situazione della messa in sicurezza e bonifica: “Stiamo aspettando l’allacciamento all’acquedotto delle famiglie dei residenti di Brusciana lungo la SR429. Arpat continua i monitoraggi semestrali, e a proteggere i terreni dalla contaminazione c’è lo stesso ‘telone’ bianco di plastica messo dopo i sequestri. Siamo ancora in attesa che si proceda alle bonifiche, che in assenza di responsabili diretti pagheremo con soldi pubblici”