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TOSCANA – Varato nei giorni corsi al governo il Piano Nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici. Il documento, atteso da 8 anni, contiene la declinazione operativa degli interventi da predisporre per mitigare l’impatto del climate change. Contiene 361 azioni in 18 settori di intervento, divise tra “soft” (interventi che non hanno bisogno di misure strutturali) “green” e “grey”
A fronte del trionfalismo del governo, molte le critiche già che si levano dalle associazioni ambientaliste. “Il fatto che sia stato approvato dopo 8 anni di elaborazione è l’unica buona notizia” secondo il Wwf Italia. Legambiente sottolinea la mancanza di risorse: delle oltre 360 azioni, 13 sono “a costo zero” e di solo 5 si specifica il costo stimato, mentre lo stanziamento dei fondi è rimandato ai regolamenti attuativi. “Senza soldi il piano rimarrà lettera morta” dice il presidente Legambiente Toscana Fausto Ferruzza. Dubbi anche sull’efficacia delle misure – ad esempio riguardo il dissesto idrogeologico, tutte e 29 le azioni previste sono di natura “soft” – e sulla governance di chi deve fare cosa: “Quel che il governo non ha capito è che l’adattamento non è un costo, ma un’incredibile opportunità di sviluppo e crescita, economica e di posti di lavoro”.