“In una piana con un rischio idraulico come quella che abbiamo noi, mettere sopra una pista intercontinentale è qualcosa di inimmaginabile, qualcosa che non si può più sentire. Non ci possiamo più permettere il lusso di progetti sbagliati”. Così stamani a Novaradio Fausto Ferruzza, Presidente di Legambiente Toscana, a commento dei dati dell’Osservatorio Città clima di Legambiente, che traccia un quadro complessivo di quanto accaduto in Italia nel 2023.
“Abbiamo ancora gli occhi gonfi di tristezza e stupore per l’enorme tragedia che ha colpito Campi Bisenzio, Prato, Montemurlo, Agliana, Quarrata (oltre a Lamporecchio e Rosignano), ma i dati del bilancio finale di Città Clima 2023 ci dicono che questa diventerà la nostra nuova normalità”. Per quanto riguarda la Toscana gli eventi meteorologi estremi sono stati 44. Tra i casi più rilevanti ovviamente le alluvioni della Piana metropolitana toscana del 2 e 3 novembre. In particolare, le province di Firenze, Prato e Pistoia hanno assistito a esondazioni dei corsi d’acqua e allagamenti diffusi, con danni stimati (a livello regionale) per oltre 4 miliardi di euro e 8 vittime.
Nel 2023 in Italia gli eventi estremi sono saliti a 378, in aumento del 22% rispetto al 2022, con danni miliardari e la morte di 31 persone, come specificato dall’Osservatorio Città Clima di Legambiente. Il Nord Italia, con 210 eventi meteorologici estremi, è stata l’area più colpita, seguita dal Centro (98) e dal Sud (70). In aumento alluvioni ed esondazioni fluviali (+170% rispetto al 2022), le temperature record nelle aree urbane (+150%), le frane da piogge intense (+64%), le mareggiate (+44%), i danni da grandinate (+34,5%), e gli allagamenti (+12,4%). Lo zero termico ha raggiunto quota 5.328 metri sulle Alpi, con i ghiacciai in ritirata.