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FIRENZE – L’Avvocatura dello Stato ha presentato ricorso in appello contro entrambe le due sentenze con cui, per la prima volta in Italia, il Tribunale di Firenze aveva condannato la Germania per altrettante stragi compiute da truppe nazifasciste nel territorio fiorenino, decretando il risarcimento degli eredi e dei familiari delle vittime come previsto dalla legge 36/2022 che ha istituito un apposito fondo. A darne notizia sono gli avvocati Iacopo Casetti e Vittoria Hayun, che nei mesi scorsi hanno assistito i ricorrenti. “Nell’ultimo dei 30 giorni disponibili, l’Avvocatura ha presentato ricorso in appello perché a suo giudizio la Repubblica Federale Tedesca non avrebbe dovuto essere parte in giudizio” spiega a Novaradio l’avvocata Vittoria Hayun, spiegando che l’effetto pratico è solo quello di uno slittamento del risarcimento: “Se non dicono nulla sulle motivazioni e sul quantum, l‘effetto pratico è solo quello di posticipare il pagamento e costare di più allo Stato”. Un rinvio che potrebbe non essere da poco: “L’Avvocatura ha chiesto la fissazione dell’appello per l’autunno 2024, noi chiederemo che l’udienza si svolga il prima possibile, anche in considerazione del lungo tempo trascorso dai fatti”.
Entrambi i fatti risalgono al periodo di occupazione nazifascista del territorio di Firenze: la tortura e l’omicidio di Adamo Gemignani, partigiano della brigata Faliero Pucci, il 20 luglio 1944 a Tavernelle Valdipesa, come rappresaglia per la morte di un soldato tedesco, e l’uccisione di Giuliano Lotti, trucidato assieme ad altre 11 civili nella nella strage di Pratale (Barberino Tavernelle) del 27 luglio 1944. In primo grado il Tribunale di Firenze, riconoscendo la presenza di criini contro l’umanità ai danni delle vittime, ha stabilito il risarcimento di 25 mila euro (più spese legali e interessi) ciascuno ai due nipoti di Gemigniani, e di 50 mila euro (più spese legali e interessi) per Mirella Lotti, figlia di Giuliano.
Un’attesa lunga 79 anni, che ora si protrarrà ulteriormente, materializzando il timore già nelle settimane scorse espresso dai legali: l’opposizione del rappresentante del governo Meloni in carica al risarcimento, predisposto da un altro governo (Draghi) on legge ad hoc. “Non abbiamo idea delle motivazioni, mi auguro che non siano ragioni di colore politico” dice ancora l’avvocata Hayun. Ma è quello che sta succedendo su altre cause simili in corso altrove in Italia (i ricorsi sono circa 900 a livello nazionale): “Il problema non è toscano ma italiano, va da nord a sud” aggiunge Hayun, citando casi di colleghi che da Sciacca a Genova hanno problemi l’Avvocatura dello Stato. Noi siamo i primi con la sentenza, e i primi beccarci il ricorso, ma problematiche simili le stanno avendo colleghi in altre parti d’Italia, tant’è che come legali stiamo cercando di fare rete”. Il che rafforza il sospetto che già alcuni sindaci del territorio fiorentino – a partire dal Comune di Barberino Tavernelle – ed esponenti politici toscani come il parlamentare Dario Parrini (Pd) avevano manifestato chiaramente: il fatto che la linea dell’Avvocatura sia l’effetto del cambio di maggioranza in Parlamento e a Palazzo Chigi.