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FIRENZE – L’aumento delle aliquote Irpef per 200 milioni di euro? Una scelta obbligata, che non tocca il 73% dei Toscani che guadagnano meno di 28 mila euro lordi, e dettata dalla necessità di mantenere inalterati i livelli di prestazioni e servizi del sistema sanitario regionale a fronte dello sbilancio da 400 milioni che si porta con sé il mancato riconoscimento dei crediti del “payback”. Così il capogruppo del Pd in Consiglio Regionale, Vincenzo Ceccarelli, stamani ai microfoni di Novaradio, conferma la determinazione dei dem nell’andare avanti con l’aumento delle tasse nonostante la contrarietà dichiarata del partner di maggioranza, i renziani di Italia Viva. Non si poteva aspettare aprile per decidere, come chiedeva IV?. “No, perché sarebbero scattati gli automatismi del piano di rientro, con l’aumento Irpef ed Irap al massimo per tutti, cosa che vogliamo assolutamente evitare” spiega Ceccarelli. E a chi, come il centrodestra, rimprovera di aver aspettato l’ultimo minuto, replica: “Siamo arrivati a questo perché il governo Meloni non ci riconosce un credito cui abbiamo diritto e riduce il fondo sanitario nazionale rispetto al Pil”.
Ma intanto Italia Viva ha ribadito che questo aumento di votarlo non ci pensa proprio, senza che però questo comporti una crisi o l’uscita dalla maggioranza. “Lo vedremo” osserva il capogruppo dem: “Stare in una coalizione significa starci anche quando ci sono dei passaggi stretti, per certo aspetti dolorosi ma necessari. Ci sarà il voto, vedremo cosa faranno i consiglieri di Italia Viva, poi da lì ci saranno le valutazioni conseguenti”. I renziani, che hanno due consiglieri, non sono determinanti per la maggioranza consiliare, ma anche tra il Pd i mugugni non mancano. Che succederà in aula? “Ne abbiamo discusso a lungo, la decisione è ponderata. il Pd sarà compatto” assicura Ceccarelli.