FIRENZE – Due giorni dedicati alla drammaturgia operaia, quella che dà voce e palco alle storie e alle lotte del mondo del lavoro, ma anche alle lotte dei lavoratori del territorio. Si intitola “Working Class” la prima edizione del festival organizzata da Arci Firenze con ed in sostegno ai lavoratori del Collettivo di Fabbrica Gkn e Mondoconvergenza (ex scioperanti del magazzino Mondoconvenienza di Campi Bisenzio) giovedì 14 e venerdì 15 dicembre, al Brillante – Nuovo Teatro Lippi (via Fanfani 16, Firenze).
Il palcoscenico sarà quello del teatro del Circolo Arci Lippi, una Casa del Popolo situata in uno dei rioni operai, popolari e più densamente abitati della periferia fiorentina: il rione Lippi. Costruito nei primi anni ’50 dagli operai della Pignone e delle altre industrie del quartiere, il Nuovo Teatro Lippi ha svolto la funzione di spazio di aggregazione sociale e punto di riferimento culturale per i lavoratori e le lavoratrici di Rifredi e di tutta Firenze Nord per decenni. Oggi, grazie alla volontà di Arci Firenze e del Circolo Arci Lippi, il Teatro vive una nuova stagione, con il nome di “Brillante”, proponendosi come un rinnovato luogo di riferimento per la produzione culturale del quartiere e della città di Firenze.
Il programma inizia giovedì 14 dicembre alle ore 21.15 con il reading “Esilio”, uno spettacolo ideato, messo in scena e diretto da Serena Balivo e Mariano Dammacco (entrambi premi UBU). Esilio racconta la storia di un uomo come tanti al giorno d’oggi, un uomo che ha perso il suo lavoro ed insieme, gradualmente, anche il proprio ruolo nella società fino a smarrire la propria identità, fino a sentirsi abbandonato e solo seppure all’interno della sua città, fino a sentirsi finalmente costretto a chiedersi come e perché è finito in tale situazione. Lo spettacolo, con drammaturgia originale di Mariano Dammacco e centrato sul lavoro d’attore, cerca di offrire a ogni spettatore una riflessione sul nostro presente.
A seguire, sempre sul palco del Brillante, il talk “Prendere la parola – Working class, autorganizzazione, tempo liberato”. Un incontro e dibattito, moderato da Daniele Bianchini (Novaradio) che vedrà la partecipazione dell’attore Marco Cacciola, tra i protagonisti di “Dramma industriale. Firenze 1953”, lo spettacolo teatrale incentrato sull’autunno 1953 a Firenze, quando più di 2000 operai a rischio licenziamenti occuparono lo stabilimento della Pignone, della scrittrice Simona Baldanzi, e dei rappresentanti del Collettivo di Fabbrica GKN e dei lavoratori Mondoconvergenza – Si.Cobas Prato Firenze.
Il giorno successivo, Venerdì 15 dicembre, sempre dalle 21:15 si partirà con “Quando accadrà dunque”, lo spettacolo teatrale di Angelo Cacelli e Pompeo De Biase, liberamente tratto dal diario di Giuseppe Dozzo, operaio FIAT negli anni ‘50. Una lettura a cinque voci del Gruppo di cultura operaia “OFFICINA 24”, con Angelo Cacelli, Massimo Cappellini, Nicolò De Biase, Pompeo De Biase, Pietro Falaschi. Giuseppe Dozzo scrisse il suo diario nei quattordici mesi passati all’Officina 24, il reparto confino di Mirafiori per i militanti sindacali, gli operai attivi e per quei lavoratori considerati poco produttivi. Dozzo è una figura esemplare, simbolo di tutti i lavoratori che, quasi sempre nell’anonimato, hanno lottato per difendere i propri diritti, per rivendicare l’emancipazione dalle proprie condizioni di lavoro e per rappresentare l’idea e l’ideale di un altro mondo, subendo perciò conseguenze durissime.
Dopo lo spettacolo la due giorni si concluderà con l’incontro “Verso l’ora X”, un momento di confronto e di aggiornamento da parte dei lavoratori del Collettivo di Fabbrica GKN e dei lavoratori Mondoconvergenza in merito alle rispettive lotte. L’ingresso alla due giorni di teatro operaio al Brillante è ad offerta libera. L’intero incasso della rassegna sarà donato alle casse di resistenza del Collettivo di Fabbrica GKN e dei lavoratori Mondoconvergenza.