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FIRENZE – Lo “scudo verde” con le sue 81 porte telematiche installate intorno al perimetro dell’area urbana di Firenze entrerà in funzione entro la fine della prima vera prossima e servirà a tre scopi: impedire l’accesso ai veicoli più vecchi e inquinanti inquinanti che già oggi in base alle leggi non possono circolare (Euro 0, Euro 1 e Euro 2 sia benzina che diesel), controllare l’ingresso dei bus turistici e imporre loro il pagamento del ticket dovuto, e monitorare i flussi di traffico e le tipologie di mezzi per migliorare le politiche della mobilità. E’ quanto è stato illustrato stamani dal presidente metropolitano Dario Nardella, illustrando il protocollo triennale su cui si sono trovati d’accordo i Comuni metropolitani e che regola il funzionamento dello Scudo Verde. Il documento prevede che 2024 al 2026 i divieti andranno ad estendersi, in modo progressivo e graduale, a interessare anche altre tipologie di veicoli meno recenti (Euro 3 e Euro 4). “Ma – ha assicurato Nardella – non ci sarà alcun divieto ulteriore non sarà completato il sistema di tramvie, tav e parcheggi scambiatori e non è previsto in alcun modo un pedaggio (“congestion” o “mobility charge” che si voglia).
Non c’è una stima di quanti potranno essere i veicoli interessati dai divieti, e il monitoraggio servirà anche a questo: una stima si può ricavare dai dati di immatricolazione dei mezzi in Provincia di Firenze: per i mezzi Euro 0-1-2, oggetto dei divieti fin da subito, nel 2022 si contavano 26.500 mezzi diesel e 196.000 mezzi a benzina. Dal 2025, il divieto scatterà, ad esempio, per altri 30.000 mezzi diesel Euro 3 (oltre che benzina), e dal 2026 stop all’ingresso anche per gli Euro 4.
Lo scudo verde, come detto, servirà a controllare non solo i torpedoni turistici: grazie a questo monitoraggio attivo si conta di recuperare gran parte dell’evasione dei “ticket turistici” attuale: nel 2022 l’introito è stato di 10 milioni, contro i 18 milioni in era pre-covid. Inoltre servirà, ha spiegato l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti, anche controllare anche i mezzi pesanti che violano il divieto già in essere di attraversamento della città:
Soddisfatto il sindaco di Bagno a Ripoli, Francesco Cesini, delegato al Tpl per la MetroCittà, che – in linea con le richieste dei comuni dell’hinterland – ha ottenuto che non ci fossero ulteriori restrizioni fino al completamento del sistema di mobilità integrata metropolitano.
Lo stesso Casini ha anche parlato di un primo positivo bilancio del “bonus back” sugli abbonamenti turistici: 4.000 abbonamenti staccati e risorse avanzate che saranno reinvestite nel Tpl metropolitano. E per il 024 si conta anche di poter “offrire” un mese di abbonamento tpl ai cittadini del Comune di campi Bisenzio come “ristoro ex post” dei disagi per l’alluvione.
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