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FIRENZE – “Il 900 è stato il secolo della Rivoluzione: quella della ‘scalata al cielo’ degli oppressi, del rovesciamento dei rapporti di forza e dell’instaurazione di una società da parte del proletariato e del movimento operaio. Un’esperienza storica eccezionale, che purtroppo è fallita, e non tornerà: la Storia non si ripete”. Parla a Novaradio Fausto Bertinotti, già segretario del Partito della Rifondazione Comunista (1994-2006) e Presidente della Camera dal 2006 al 2008, ospite domani pomeriggio dell’incontro “Il significato della rivoluzione del 900” (h18, Biblioteca Ragionieri) per il festival “Giorni di Storia” in corso da ieri a Sesto Fiorentino.
“Purtroppo quelle rivoluzioni nate liberare hanno portato anche oppressione – ammette stamani, parlando a Novaradio – e il loro fallimento ha aperto la strada alla vittoria di quel che è stato definito ‘uber-capitalismo‘ e della globalizzazione. Una contro-rivoluzione restauratrice che ha portato con sé rivoluzioni tecniche e tecnologiche ma anche finanziarizzzazione dell’economia, maggiori diseguaglianze, guerre e crisi climatica”. E per il futuro, è immaginabile l’emergere di un movimento di opposizione a questo capitalismo? “I fenomeni storici non si ripresentano uguali. Ma le contraddizioni tra capitale e lavoro rimangono. La Rivoluzione non c’è più, né un’ alternativa di sistema. Al suo posto c’è la protesta, dentro il sistema, frammentata, dei mille movimenti: dai diritti delle minoranze con ‘Black lives matter’ a quelli delle donne, fino al movimento ambientalista globale”.