SESTO FIORENTINO (FI) – A nemmeno 24 ore dall’occupazione di alcuni immobili sfitti di proprietà di Tav spa a Sesto Fiorentino, sono già scattate le operazioni di sgombero. Le forze dell’ordine si sono presentate stamattina intimando agli occupanti – una ventina di persone, quasi tutti stranieri – di abbandonare gli immobili. Lo sgombero sarebbe già concluso.
Gli immobili, situati in viale Gramsci 502/504 erano stati occupati solo espropriati nel corso dei lavori per la realizzazione dell’Alta velocità e sfitti da tempo, erano stati occupati nelle mattinata di ieri, con il supporto del da poco costituito “Comitato per il diritto all’abitare”: “Ferrovie ha chiesto lo sgombero per inagibilità dell’immobile, dunque pericoloso” riferisce lo stesso Comitato a Novaradio. “Non essendoci state le condizioni per aprire nessuna trattativa” né “modo né tempo di contattare il comune o le autorità”, “gli occupanti se ne sono andati spontaneamente”.
“Ancora una volta si è scelto lo sgombero al dialogo” scrive il Comitato in una nota: “Ma la cosa che ci ha fatto più male, è stata la totale assenza di mediazione fra le parti. Nella giornata di domenica, abbiamo cercato in tutti i modi di contattare la Proprietà dell’immobile, un suo delegato, il Sindaco o qualche assessore…nessuno si è degnato neanche di un messaggio. Abbiamo cercato in tutti i modi di arrivare a una soluzione più soft possibile. Sapevamo che lo sgombero sarebbe stato rapido ma ci aspettavamo almeno una presenza conciliante nel momento della sua esecuzione. Invece tutto è sfumato nella giornata, quando passavano le ore e tutti gli appelli cadevano nel vuoto. Questo gesto rischiava di trasformarsi nella solita occupazione senza senso, dove si lotta per una stanza senza prospettiva. Abbiamo allora deciso di abbandonare l’immobile in modo spontaneo e autonomo. Con l’amarezza di non aver dato nulla e di vedere molte persone, tornare nelle situazioni di estremo disagio in cui vivevano fino al giorno prima. Questa è una sconfitta, non per colpa nostra, che però non metterà fine alla rabbia, alla voglia di esistere e di farsi notare. Sappiamo benissimo qual è il clima in questo paese e sappiamo che dovremmo trovare sempre nuovi metodi per farci ascoltare, senza che la povertà diventi una museruola!”