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MILANO / SIENA – L’annuncio è arrivato ieri sera a Borsa chiusa: tramite una “procedura accelerata di raccolta ordini” il Ministero del Tesoro ha comunicato di aver venduto il 25% della quota azionaria presso investitori istituzionali italiani ed esteri. Un vero e proprio blitz che fa scendere a quota detenuta dallo Stato dal 64,2% al 39,2% del capitale per “valorizzare pienamente la banca, nell’interesse della stessa e di tutti gli stakeholders”. Le azioni sono state collocate a 2,92 euro permettendo al Mef di incassare 920 milioni.
“Una notizia non del tutto inaspettata dopo le mosse del governo delle ultime settimane” commenta stamani a Novaradio il rappresentante Fisac-Cgil in Mps, Federico Di Marcello: “Vuol dire che MPS è un valore ed è tornata ad essere definitivamente una banca in salute grazie soprattutto all’impegno delle sue Lavoratrici e dei suoi Lavoratori” dice, anche se non manca di sottolineare come questa “accelerazione” possa essere legata al bisogno del governo di “fare cassa” a fronte di una non semplice situazione di bilancio. “Ad oggi – aggiunge inoltre – non sono stati resi noti i dettagli dell’operazione e l’identità dei soggetti istituzionali interessati e, come Fisac Cgil riteniamo indispensabile il coinvolgimento dei sindacati per la gestione di eventuali evoluzioni di tipo industriale”.