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FIRENZE – Quaranta associazioni ong, partiti politici e moltissimi cittadini e cittadine e rappresentanti delle istituzioni hanno aderito al documento ‘Pace e giustizia in Medio Oriente’, scritto con l’obiettivo di riconoscersi in un documento articolato che definisca con chiarezza la cornice del nostro impegno”. E’ quanto spiegato in una nota da Arci Firenze, che assieme all’Anpi Firenze è tra i primi soggetti firmatari.
Nel documento (leggi) le associazioni si dicono “inorridite da qualsia si violenza contro i civili” perché “la vita non ha nazione”, si condanna la “barbarie” compiuta dalla Brigate Al Kassam di Hamas il 7 ottobre scorso ma anche che il conflitto va avanti da 75 anni e che “i problemi non si risolvono schiacciando un popolo in condizioni umane insostenibili”. Tra le richieste, quello di un cessate il fuoco immediato, l’apertura di corridoi umanitari, il sostegno alle ong che operano nella Striscia di Gaza, la promozione di azioni concrete per una soluzione politica al conflitto.
Il documento sarà aperto ad ulteriori adesioni fino al 1° novembre prossimo, quindi sarà inviato ai Consigli comunali di tutta la Città metropolitana di Firenze, al Consiglio regionale toscano, ai/alle parlamentari ed europarlamentari eletti/e nelle nostre circoscrizioni, con l’invito “ad assumerlo e promuoverlo nelle istituzioni di riferimento, ridando centralità politica alle istituzioni democratiche”.
Tra le adesioni già arrivate, quelle di molte organizzazioni – dall’Anpi Firenze a Legambiente – ma anche di molti rappresentanti nelle istituzioni comunali, metropolitane fiorentine e della Regione Toscana.
“Non c’è tempo da perdere, a Gaza i morti sono già 7.00 tra cui 3.00 bambini, l’operazione di terra israeliana sta per partire e il rischio di allargamento del conflitto è concreto” spiega a Novaradio Manfredi Lo Sauro, vicepresidente ARCI Firenze: “Abbiamo già ricevuto la sottoscrizione di Il Comune di Sesto ha già approvato un documento simile, e diversi consiglieri e assessori di Comuni e della Regione Toscana si sono impegnati a presentare delle mozioni e ordini del giorno in aula. Dal 2 di novembre, insieme a tutte le realtà organizzate che sottoscriveranno questo documento, valuteremo se ci saranno le basi per iniziative pubbliche unitarie”.
