FIRENZE – Oltre 170 opere tra manifesti, libri, disegni, olii, acquarelli, fotografie, gioielli e decorazioni, per la prima mostra a Firenze dedicata ad Alphonse Mucha (1860-1939), l’artista ceco padre dell’Art Nouveau. Prodotta da Arthemisia, la rassegna è visibile da domani, 27 ottobre, e fino al 7 aprile 2024, al Museo degli Innocenti, l’istituto che da secoli a Firenze si occupa degli orfani e dell’infanzia. L’esposizione, in sei sezioni, propone un viaggio tematico e cronologico nell’arte di Mucha e una riflessione sul suo talento e sul grande lavoro di ricerca che ha accompagnato l’evolversi della sua opera e della figura della donna tra ‘800 e ‘900.
La prima sezione della mostra, infatti, è dedicata proprio alle donne che sono il fulcro della sua arte. Un’altra sezione della mostra è incentrata sulla cultura bretone e agli anni che l’artista trascorse in Francia, documentati da schizzi e fotografie. Tra le vere e proprie icone dell’Art Nouveau ci sono i manifesti pubblicitari, a cui è dedicata un’intera sezione della rassegna. Nell’arco di vent’anni Mucha disegna e realizza circa 120 manifesti, diventando il principale esponente della cartellonistica, e il grafico più richiesto e copiato della Parigi di fine ‘800. Tra gli altri focus, uno dedicato all’epopea slava, una monumentale opera di Mucha con un messaggio ‘messianico’ che invita il popolo slavo a imparare dalla storia per poter progredire verso il futuro e la libertà. La quinta sezione della mostra è un omaggio allo ‘stile Mucha’: dai disegni alle stampe decorative, tutte le sue grafiche sono state riproposte in una moltitudine di forme, come calendari, cartoline e oggettistica. A complemento dell’esposizione, infine, una sezione è dedicata allo sviluppo del nuovo linguaggio artistico nel nostro Paese: in particolare c’è un omaggio al fiorentino Galileo Chini, uno dei protagonisti dell’Art Nouveau in Italia.