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FIRENZE – Per evitare il buco da 2,5 milioni di euro nel 2024, il Teatro della Toscana si prepara a “rivedere” la consulenza con Stefano Accorsi (100.000 euro l’anno) e “sta esaminando” il tema della scuola per giovani attori diretta da Pierfrancesco Favino, che costa 600 mila euro l’anno più 200 mila di struttura e affitto. A comunicarlo davanti alla Commissione Controllo del Consiglio Comunale è stato il direttore Marco Giorgetti, il quale ha anche sottolineato come la situazione sia dovuta alla riduzione dei fondi statali da 9,2 a 7,5 milioni.
“Bene la revisione delle consulenze, che a fronte dei costi non hanno dato i risultati. Il teatro ha bisogno di un ripensamento dell’offerta in cartellone, non sempre attrattiva e all’altezza, e anche un ragionamento sui cosiddetti eventi” osserva Gabriele Rizza, giornalista de Il Tirreno ed esperto di cultura. “Il peccato originario della nascita del Teatro della Toscana – aggiunge però – è l’aver dovuto farsi carico del Teatro Era, decentrato, costoso e sovradimensionato, cui si sono aggiunti altri teatri in difficoltà” tra cui il Teatro di Scandicci e il Niccolini.