FIRENZE – Si terrà oggi pomeriggio, con partenza alle 18,30 da Ponte alla Grazie per raggiungere la Basilica di San Miniato al Monte la fiaccolata per la pace in Israele e Palestina “chiamata” dal priore di S. Miniato, Bernardo Gianni. Un corteo silenzioso e senza bandiere né simboli religiosi, cui hanno dato l’adesione molte personalità politiche – tra questi il sindaco Nardella – e organizzazioni del modo politico e della società civile, compresi sindacati, associazioni.
A “salire al monte” con un candela in mano ci sarà anche l’imam di Firenze, Izzedin Elzir, e il rabbino capo della comunità ebraica, Gadi Piperno, mentre si registrano due significative assenze: il console onorario di Israele a Firenze, Marco Carrai, e il presidente della comunità ebraica fiorentina, Enrico Fink. “Come rappresentante dello Stato di Israele – ha ribadito oggi Carrai – non posso andare con chi ancora non ha pubblicamente condannato Hamas.
“La comunità è ancora troppo scossa, ci sono ancora morti insepolti e 200 ostaggi – ha detto Fink, spiegando la decisione di non dare adesione formale alla fiaccolata: “Apprezzo lo sforzo di padre Bernardo ma per il rispetto del dolore di tutti abbiamo preferito non esserci come istituzione. Ci saranno le persone come singoli, e il rabbino che parteciperà per ringraziare la collettività”.
Distinguo che mostrano plasticamente un diversa interpretazione dello spirito della manifestazione da parte del governo israeliano e della comunità ebraica. “Non è vero che la comunità ebraica è divisa, in questo momento ciascuno di noi è diviso” scandisce il rabbino Piperno, precisando che sarà alla manifestazione come “guida spirituale”, e per “ringraziare la società civile fiorentina di stringersi attorno a noi”.