FIRENZE – Il racconto in presa diretta del confine ucraino in guerra in ‘Eastern front’; le voci della musica rivoluzionaria di Joan Baez in ‘I am a noise’ e quella dell’icona indie rock Pete Doherty, alla ricerca di una redenzione artistica in ‘Stranger in my own skin’. Sono alcuni dei 124 film in cartellone al 64° Festival dei Popoli, in programma dal 4 al 12 novembre a Firenze. Tra gli ospiti l’attrice premio Oscar Liv Ullmann, il fotografo e regista Anton Corbijn, e lo stesso Doherty.
In programma anche tre masterclass in sala, con maestri del cinema d’autore come il portoghese Pedro Costa, di cui sarà mostrata l’intera filmografia, e l’austriaco Ulrich Seidl che presenta in prima nazionale il suo ultimo lavoro “Wicked Games: Rimini Sparta”, ma anche Tatiana Huezo, regista messicana che porta in prima italiana “El eco”.
Il festival sarà inaugurato sabato 4 novembre dalla prima nazionale di “I am a noise”, un ritratto di Joan Baez, leggendaria cantante e attivista americana che racconta una lunga esperienza di vita e carriera come paladina dei diritti ma anche le lotte interiori e le vicende personali a lungo celate, nel contesto di un’epoca unica, al fianco di Bob Dylan, Martin Luther King, Bill e Hillary Clinton e altri, in un ritratto intenso ed emozionale. Sempre in ambito musica arriva in prima mondiale “Kissing Gorbaciov” di Andrea Paco Mariani e Luigi D’Alife (10/11), viaggio di andata e ritorno dal 1988, quando da Melpignano, nel Salento, partì il tour che squarciò la cortina di ferro tra Occidente e Urss, a suon di rock e punk, con le testimonianze dei protagonisti, tra cui anche i CCCP – Fedeli alla Linea riuniti insieme per l’occasione del loro quarantennale, e materiali d’archivio mai visti prima. Ancora, in anteprima assoluta, ANTI-POP di Jacopo Farina (8/11) su Cosmo, il racconto di un giovane che è uscito dalla provincia di Ivrea per abbracciare la musica come strumento di affermazione e salvezza.
Oltre alle opere del concorso internazionale e del concorso italiano, il festival presenta una selezione proveniente dall’archivio storico del festival, Diamonds are forever, ma anche il focus sulle sfide ambientali in Habitat, con film come “Carlo Urbani. Ho fatto dei miei sogni la mia vita” di Riccardo De Angelis e Romeo Marconi (9/11) realizzato con il contributo di Medici Senza Frontiere e dedicato a 20 anni dalla sua scomparsa al medico che identificò per primo la Sars. In prima linea per la giustizia ambientale e i diritti delle minoranze e “Twice Colonized di Lin Alluna (11/11) indaga l’impegno della nota avvocatessa inuit Aaju Peter (nata nel 1960 in Groenlandia), impegnata in una lotta lunga una vita per i diritti del suo popolo, affrontando e superando anche i suoi traumi più personali. A tema ambiente anche il viaggio al Polo sud di Luc Jacquet in “Antarctica Calling” (regista premio Oscar con La marcia dei pinguini).
Confermati i laboratori di Popoli for kids and teens per il pubblico più giovane e per le famiglie. I titoli per il grande pubblico sono proposti come eventi speciali nella sezione Doc highlights, protagonisti i grandi nomi del cinema contemporaneo, e in Let the music play, la sezione dedicata al documentario musicale. Uno sguardo alle nuove generazioni in Doc at work – Future campus, con i corti di giovani registi.