CAMPI BISENZIO (FI) – “Ora c’è una ora X in cui la GKN smetterà di essere un luogo di lavoro e diventerà un immobile da vendere. Da capire se fosse già previsto fin dall’inizio. Il paradosso è che un piano industriale ci sarebbe, quello che abbiamo elaborato noi”. E’ l’amaro commento degli operai del Collettivo di fabbrica dello stabilimento di Campi Bisenzio che produceva semiassi per il gruppo Fiat-Stellantis, all’indomani della conferma ufficiale che la nuova proprietà, la QF di Francesco Borgomeo, ha avviato formalmente le procedure previste dalla legge per il licenziamento collettivo, a partire dal 1° gennaio 2024, dei 185 dipendenti – attualmente in cassa integrazione – rimasti ancora in forza allo stabilimenti. Tutto questo, dopo 20 mesi trascorsi senza che la QF abbia mai un piano industriale per il rilancio smentendo le promesse fatte con l’accordo o del gennaio 2022.
Non è però una resa, quella degli operai, che in vista della riunione del 25 ottobre al Ministero in cui il governo – dopo mesi di passati a giocare “a nascondino” sull’interpretazione delle procedure di crisi – ha finalmente accettato di discutere del piano di reindustrializzazione promosso dai lavoratori tramite la cooperativa GFF, ma con un “tavolo tecnico” e non “di crisi”. Altro paradosso, spiega Dario Salvetti del Collettivo di fabbrica: “Quando il governo dice che vuole esaminare il piano degli operai è una cosa positiva e anche storica, ma è anche negativa perché in realtà nega la discussione politica e sociale di un tavolo di crisi in cui che dovrebbe dire cosa intende fare lui. E’ un tentativo di esaminare l’azione di chi, gli operai, non ha strumenti per fare tutto ma tutto ha fatto, mentre il governo, che tutto potrebbe, nulla fa e nulla vuole fare” perché non convoca un tavolo di crisi”.
Di fronte a tutto ciò, gli operai tornano a formulare le loro richieste: la creazione di un consorzio bancario che, con la garanzia dello Stato, prenda in gestione la fabbrica e porti avanti il processo di reindustrializzazione dell’area, la ri-attivazione degli ammortizzatori sociali per i lavoratori e il ritiro dei licenziamenti.
La mobilitazione degli operai continua, in molte forme: a teatro Metastasio con lo spettacolo che li vede impegnati nel raccontare la loro vicenda, con la partecipazione alle prossime mobilitazioni sociali (domani la manifestazione no Base a Pisa) e lunedì a Parigi per un’iniziativa dell’ Insorgiamo Tour sull’azionariato popolare, fino al 5 novembre, con una grande assemblea allo stabilimento di Campi Bisenzio per fare il punto sulla battaglia condotta finora e le nuove iniziative di lotta.