FIRENZE – Sarà la famiglia, soprattutto quella non convenzionale nelle sue più diverse configurazioni, il “fil rouge” che unisce il Florence Queer Festival 2023, l’evento dedicato alle tematiche queer e lgbtqia+ organizzato dall’associazione Ireos in collaborazione con tantissime altre realtà fiorentina, ormai giunto alla 21/a edizione, che torna dal 18 al 22 ottobre al Cinema La Compagnia. Il focus principale è come di consueto dedicato al cinema, con oltre 20 titoli, 5 anteprime nazionali, incontri con gli autori e masterclass. Tra gli ospiti attesi, i cineasti Billy Porter, Camern Giardina, Massimiliano Palmese, Marta Bencich, artisti come Annagaia Marchioro, Lorenzo Balducci e Frad.
Non solo cinema: ci sarà spazio anche per le serie, i corti, i film d’animazione. Focu speciali saranno dedicati al film “Barbie” e ai 10 anni dall’uscita de “Vita di Adele”. Inoltre sono previsti anche momenti musicali, matinée per le scuole con oltre 300 ragazzi, eventi ludici ed interattivi. Un’intera serata sarà invece dedicata al “porno d’autore” (venerdì). Ci sarà anche uno “spazio prole” il sabato pomeriggio gestito da Stazio Co-stanza, per permetter anche ai genitori con figli di godersi qualche ora in sala.
Da non perdere la serata di inaugurazione, con uno speciale omaggio musicale a Michela Murgia intitolato “Sa sposa” con Letizia Fuochi, la proiezione di “Our Son” alla presenza del regista Billy Oliver (18 ottobre), le masterclass con lo sceneggiatore Peter Nickowitz (19 ottobre), e l’evento “The night Logan woke up”, con la proiezione per intero al Cinema La Compagnia dell’omonima miniserie di Xavier Dolan: “Un modo diverso di fruire del prodotto seriale, in sala, che offrirà agli appassionati di confontarsi subito e dal vivo, e non come avviene spesso, solo in modo virtuale” spiega Giacomo Brotto, co-direttore del festival: “Dalle iniziative con le scuole, alla proezione delle serie, fino al porno d’autore con il festival cerchiamo di indicare nuovi modelli”, non solo cinematografici, ma anche sociali e culturali. “Un festival – ricorda Barbara Caponi, altra co-direttrice – che si realizza grazie alla collaborazione della rete delle associazioni e delle realtà che collaborano con Ireos per la riuscita del festival”