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FIRENZE – Il governo e il Ministero degli Esteri sono “al lavoro per cercare di aiutare i connazionali bloccati in Israele a rientrare in Italia. La loro sicurezza è la priorità più assoluta del governo”: a scriverlo stamani su X il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che poco dopo è intervenuto a Firenze agli Stati generali della Diplomazia Culturale, definendo l’attacco ad Israele “proditorio“: “Guardiamo a cosa hanno fatto ai ragazzi partecipavano al rave, donne violentate, cadaveri di militari oltraggiati”.
In apertura del convegno, il sindaco di Firenze Dario Nardella ha espresso “a nome della mia città il cordoglio per centinaia e centinaia di vittime indifese in Israele a causa di questo vile attacco terroristico”. “Confermo – ha aggiunto – il nostro impegno insieme agli altri sindaci europei perché non si possa cancellare la speranza e l’obiettivo della pace tra questi due popoli, pace che è possibile soltanto se si annullano, se si azzerano questi gesti di violenza inaudita”.
A livello locale, le autorità di pubblica sicurezza hanno rafforzato la sorveglianza sugli obiettivi sensibili, tra cui la Sinagoga di Firenze. In base a quanto risulta finora, non ci sono persone della comunità fiorentina o loro familiari tra i feriti o i dispersi a seguito dei due giorni di attacchi. Così, ai microfoni di Novaradio Enrico Fink, presidente della comunità ebraica di Firenze: “Siamo coinvolti come tutti; è un momento che sconvolge tutti quanti, la situazione la viviamo con apprensione tremenda. Abbiamo davanti agli occhi le immagini che abbiamo visto nei giorni passati”, che oltre “all’orrore per la barbarie disumana” hanno anche “l’effetto di riportare indietro le lancette dell’orologio, di incancrenire e rendere ancor più impossibile una soluzione di lungo termine”.