FIRENZE – Trovare soluzioni operative per il rilascio dei documenti e l’iscrizione anagrafica delle persone detenute, grazie all’accesso diretto del personale del Comune una volta al mese nelle carceri fiorentine. E’ quanto prevede l’accordo siglato ieri tra amministrazione comunale, il Garante dei diritti dei detenuti di Firenze e i direttori delle case circonariali di Sollicciano e Gozzini e del carcere minorile “Meucci”. Un accordo presentato come innovativo e in grado di diventare un modello anche per altre realtà e che per il garante “diminuisce le nostre ansie e ci dà più sicurezze per il futuro”.
Soddisfazione è stata espressa anche dall’associazione L’Altrodiritto, i cui volontari visitano regolarmente i detenuti in carcere per registrare bisogni, criticità, segnalazioni, che più volta in passato aveva segnalato i disagi derivanti dal mancato riconoscimento della residenza dei detenuti: “L’accordo è una novità, non soloper i detenuti italiani ma anche stranieri” dice a Novaradio Giuseppe Caputo, dell’associazione: “E’ un passo avanti per la possibilità di attivare, nuovi percorsi di cura con la medicina territoriale: dalle cure odontoiatriche alla presa in carico per questioni che riguardano il disagio psicologico e psichiatrico, alle dipendenze da farmaci e sostanze, fenomeni molto diffusi in carcere”. La residenza ha anche un riflesso positivo anche al momento dell’uscita dal carcere a fine pena: in particolare ai detenuti italiani senza fissa dimora, che così possono rimanere “agganciati” ai servizi dato che “spesso quando si esce dal carcere c’è il deserto”. Da capire quando potrà effettivamente entrare in vigore l’accordo: “Probabilmente sarà necessario un accordo anche con le associazioni che, come noi, assistono i detenuti ed ex detenuti”.