FIRENZE – Passa a maggioranza ieri in Consiglio Comunale la delibera sullo stop agli affitti turistici in centro Unesco voluta dal sindaco Nardella, ma la maggioranza si spacca: a favore Pd e Lista Nardella che votano compattamente (19 i sì) rendendo ininfluente il voto favorevole di Sinistra Progetto Comune. Contrario invece Lega, FI e FdI, con l’aggiunta di Italia Viva, che conferma il ‘no’ già espresso in commissione; in ordine sparso i consiglieri M5S. Il voto del Consiglio significa l’ “adozione” del provvedimento: ora ci sono 30 giorni di tempo per le osservazioni, quindi l’approvazione definitiva con nuovo passaggio in aula.
Il provvedimento in concreto, punta ad impedire nuove iscrizioni di immobili da destinare alla locazione turistica alla lista di quelli già registrati sul portale del Comune di Firenze. Si prevede anche l’azzeramento dell’Imu sulla seconda casa, per tre anni, in favore di coloro che rinunceranno alle locazioni brevi e torneranno a quelle ordinarie. Nonostante la spaccatura interna alla sua maggioranza, il sindaco Nardella ha rivendicato l’importanza e l’ineludibilità della delibera: “Nel 2016 avevamo poco meno di 6.000 appartamenti inseriti su Airbnb, oggi ne abbiamo quasi 14.378 – ha spiegato -. In questo lasso di tempo, il costo medio dei canoni mensili per le locazioni ordinarie (residenziali) è aumentato del 42%” ha detto, aggiungendo: “Non è una panacea ma abbiamo la responsabilità di proporre al Consiglio comunale una strada con un significato politico: proviamo a fare breccia in questa situazione di inerzia nel Paese”.
“Una delibera tardiva, incompleta e insufficiente sotto molti aspetti, ma è comunque un primo passo” segnala a Novaradio il consigliere di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi, che insieme a Antonella Bundu deciso di votare sì “per coerenza” con quanto danni sostenuto, pur segnalando una serie di incongruenze, dalla non armonizzazione con le norme regionali al rischio di ricorsi al Tar, e non ultimo al pericolo che sia una norma “sanatoria”, che congela uno status quo, perpetuando le sperequazioni tra chi da anni sfrutta la rendita turistica e chi ne sarà escluso in futuro: “In caso di ricorsi – dice – sarà interessante capire cosa decideranno i giudici, chiamati a soppesare i contrapposti interessi: da un lato la libertà di locazione dei proprietari, dall’altro alla qualità della vita dei residenti”.
E’ rimasto fermo sul “no” alla delibera invece il gruppo di Italia Viva, che non si appella più alla “libertà di impresa” ma articola così: “La delibera non riesce a fare ua distizione tra chi affitta una casa avendo due appartamenti, e chi ci fa business e speculazione, e ne ha 10, 20 o addirittura 40. Per quello serve una legge nazionale, che noi chiediamo” segnala stamani a Novaradio la capogruppo di Italia Viva in Consiglio Mimma Dardano, smentendo nel modo più categorico che il voto sia legato alle tensioni crescenti tra Pd e IV in ottica prossime comunali: “Abbiamo votato sempre con il Pd, tranne su questo e il rincaro della tassa di soggiorno”. Ma poi ammette che altre fonti di tensioni sono all’orizzonte, a partire dall’idea dei lavori allo stadio del rugby per ospitare la Fiorentina in attesa del restyling del Franchi: “Vedremo i progetti, poi decideremo”