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FIRENZE – Prima campanella stamattina per oltre 452 mila studenti in Toscana, di cui 117 mila a Firenze: ma è questo l’unico numero su cui concordato sindacati e Ufficio Scolastico Regionale, l’ex Provveditorato, che nelle ultime ore si sono nuovamente scontrati sulle criticità della ripartenza dell’anno scolastico. Il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale, Ernesto Pellecchia, ieri ha parlato di un avvio senza particolari problemi né sul fronte dell’edilizia scolastica né del personale: “Questo inizio lezioni si caratterizza per una totale copertura della dotazione organica, sicuramente totale per le nomine in ruolo e quasi totale per le supplenze”. C’è il probema delle rinunce ma sono “in linea con gli anni passati” e “anche a fronte di questo abbiamo delle percentuali che sfiorano il 100%”. Parlando del personale Ata, Pellecchia ha spiegato di aver “autorizzato complessivamente quasi 200 unità in più rispetto all’anno scorso”.
Numeri che invece vengono contestati dai sindacati della scuola, che nei giorni scorsi avevano parlato di “supplentite” con circa un terzo degli insegnanti con incarichi precari e carenze sul fronte del personale non docente. e che stamani sono tornati a protestare con un presidio proprio di fonte alla sede dell’USR, in via Mannelli a Firenze: “La Toscana ha approvato in deroga 900 in persone, Regioni come Emila e Piemonte ne danno oltre 2.000” dice Pasquale Cuomo, segretario toscano Flc Cgil Toscana. “Altro problema la ‘supplentite’ perché mancano insegnati da immettere in ruolo. Chiediamo si facciano nuovi concorsi straordinari che valorizzino l’esperienza dei supplenti precari che abbiano lavorato almeno 36 mesi. Infine – aggiunge – la legge di bilancio ha disposto un taglio 5,3 miliardi: questo vuol dire l’accorpamento di 25 scuole per le norme sul dimensionamento scolastico, andremo a perdere circa 25 plessi soprattutto nelle aree interne”.
Riguardo il dimensionamento scolastico, il direttore dell’USR Pellecchia ha dichiarato che “non comportano la chiusura né di scuole, né di plessi scolastici” e “non hanno un impatto diretto sull’erogazione del servizio e “sugli organici, meno che mai sul personale docente. Ci potrebbe essere una lieve incidenza, ma è da vedere caso per caso, sul personale Ata, ma non è detto, ci potrebbe essere anche un incremento di organico”. La Regione Toscana nei giorni scorsi ha dichiarato che gli istituti non saranno tagliati e rimarranno gli attuali 470, a ribadire questa scelta l’assessora all’istruzione Alessandra Nardini: “Questo anno scolastico parte con alcune difficoltà e alcune preoccupazioni, penso al tema del dimensionamento che abbiamo posto all’attenzione, attraverso la nostra scelta di non rispondere positivamente alle indicazioni del Ministero. Come Regione Toscana ci siamo opposti”.
“E’ vero che in realtà i tagli sarebbero pari solo circa 25 plessi – osserva Claudio Gaudio, segretario Cisl Scuola Firenze-Prato parlando stamani a Novaradio – ma perché i tagli ci sono stati già negli anni scorsi, quando la Toscana ha dato vita a decine e decine di istituti comprensivi”